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Climate Crisis: una petizione per gli scienziati di Scientist Rebellion

Il 29 ottobre lɜ scienziatɜ di Scientist Rebellion hanno organizzato un’azione di disobbedienza civile non violenta nello showroom di BMW a Monaco (Germania). Hanno denunciato le elevate emissioni causate dal settore dei trasporti, dovute in particolare alla prevalenza della mobilità privata sul trasporto pubblico. Lɜ scienziatɜ e attivistɜ si trovano oggi nelle carceri di Monaco […]

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Caro Sgarbi, vai a dire alle montagne di Massa Carrara che le pale eoliche deturpano il paesaggio

“Le pale eoliche sono orrori e violenza, come stuprare i bambini” Una dichiarazione del genere farebbe solo che ridere, se non fosse che: 1. Vittorio Sgarbi è il sottosegretario alla Cultura del nuovo governo, Ministero che si articola nei territori attraverso le Sovrintendenze 2. “Rovinano il paesaggio” è uno dei leitmotive usato dalle Sovrintendenze per

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30 Mila voci si sono alzate in coro per fermare l’ampliamento dell’autostrada di Bologna

Il 22 ottobre abbiamo invaso le corsie della tangenziale di Bologna, lì dove sorgerà il Passante di Mezzo. Il Passante è una scommessa sull’aumento del traffico e dell’inquinamento, sulla sopravvivenza della mobilità privata. Solo insieme riusciremo a difendere il nostro diritto alla mobilità sostenibile e accessibile, pretendendo investimenti nel trasporto pubblico locale. Le uniche nuove

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Tangenziale di Bologna: l’allargamento del passante diminuirebbe davvero il traffico?

Mentre la crisi climatica causa sempre più danni e vittime, l’interesse di poche persone e le logiche del profitto continuano a prevalere sulle azioni necessarie a mitigarla. L’allargamento del Passante di Mezzo a Bologna è parte del problema e non fa altro che alimentare il sistema tossico di sfruttamento dei territori che ci ha portato

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Inquinamento atmosferico: FFF è sceso in piazza il 22 ottobre a Bologna

Ogni anno in Italia l’inquinamento atmosferico causa circa 50mila morti premature.  La maggior parte delle città italiane non rientra nei limiti di inquinamento dell’aria stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in particolare quelle del Nord d‘Italia, che sono tra le città più inquinate d’Europa. Uno dei principali responsabili dell’inquinamento dell’aria è il settore della #mobilità: con

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Come possiamo renderci conto della gravità della crisi climatica se i media mainstream non ne parlano?

Cari giornali, cari telegiornali, cari programmi TV, cari tutti, ecco qualche linea guida basic, non avete più scuse. 1- parlatene L’Osservatorio di Pavia ha analizzato quanto e come i media parlano di crisi climatica. I TG dedicano al clima meno dell’1% delle notizie.Le trasmissioni televisive di approfondimento parlano di crisi climatica solo nel 6% delle

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L’alluvione nelle Marche: un primo assaggio di crisi climatica

«Sono passate poche settimane da quando parlavamo di grave siccità e ora siamo già alle prese con le esondazioni. Se qualcuno non lo avesse ancora capito, il clima è cambiato e nel futuro non c’è da aspettarsi che la situazione migliori» Farabollini, presidente dell’ordine dei geologi delle Marche 15 settembre 2022 Una pioggia persistente e

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La crescita verde è in atto? La risposta è no. Il disaccoppiamento non sarà sufficiente a garantire la sostenibilità ecologica senza un ridimensionamento della produzione e del consumo.

di Timothée Parrique Se seguite le discussioni sul cambiamento climatico, avrete sicuramente sentito parlare di disaccoppiamento. Il termine si riferisce alla possibilità di separare il Prodotto Interno Lordo (PIL) dalle pressioni ambientali. La crescita verde di cui tutti parlano in questi giorni presuppone che le attività economiche possano essere disaccoppiate dai danni ecologici.  Gli studi

La crescita verde è in atto? La risposta è no. Il disaccoppiamento non sarà sufficiente a garantire la sostenibilità ecologica senza un ridimensionamento della produzione e del consumo. Leggi tutto »

Come sarebbe se affrontassimo la crisi climatica davvero come emergenza?

di Jason Hickel, 15.11.21 Ora che si è chiuso il sipario sulla COP26, la 26esima conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, i risultati non sembrano buoni. Nonostante una miriade di proclami da prima pagina, gli impegni delle varie nazioni non ci portano affatto vicino all’obiettivo dell’accordo di Parigi sui 1,5 gradi. Secondo Climate Action

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