L’italia è a un nuovo capitolo della storia climatica: ondate di calore, alberi sradicati dal vento, chicchi di grandine come palle da tennis e alluvioni.
È il capitolo della devastazione, che rende l’azione collettiva indispensabile.
<< Un governo che, all’indomani della catastrofe, nega ogni correlazione tra fenomeni estremi e crisi climatica è un governo negazionista. E per questo inadeguato a indicare risposte per prevenire i peggiori scenari prospettati dalla scienza climatica.>> dice Giacomo Zattini, portavoce del movimento.
La prima causa dell’aumento delle temperature, e di conseguenza dei fenomeni climatici estremi, sono i combustibili fossili, su cui l’Italia continua a investire ampiamente.
Il nostro paese ha una responsabilità importante nelle politiche di mitigazione mondiali, date le sue emissioni storiche. L’Italia dovrà superare gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Unione Europea, riducendo le sue emissioni di gas climalteranti dell’80% entro il 2030 e decarbonizzando totalmente il settore elettrico entro il 2035.
Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, significa abbandonare immediatamente ogni nuovo investimento in carbone, petrolio e gas.
Una linea in controtendenza rispetto al piano Mattei, con il quale il governo vincola il paese al fossile e lo condanna a eventi estremi sempre più frequenti e intensi.
<<La protesta contro gli investimenti fossili è un atto di resistenza. Non resteremo a guardare mentre il mondo viene condannato a morire. Possiamo vivere senza combustibili fossili, ma non sopravviveremmo un giorno senza le risorse del pianeta. Non possiamo bere il petrolio.>> dice Alessandro Marconi, attivista di Roma.
Accanto alle politiche di mitigazione è necessario affiancare politiche di adattamento che preservino gli equilibri e le risorse del pianeta, prima fra tutte l’acqua.
Il movimento propone alcune soluzioni per tutelare l’acqua e garantire maggiori difese naturali ai fenomeni estremi, tra cui: ridurre i consumi, ripristinare gli alvei originari dei fiumi, tutelare e promuovere la salute del suolo, favorire l’assorbimento dell’acqua nel suolo, spingere la forestazione, ripristinare i fondi del PNRR per il dissesto idrogeologico.
È specularmente emblematico che, con l’attuale governo, si siano inasprite le misure repressive nei confronti di chi oggi manifesta pacificamente e resiste praticando la disobbedienza civile.
<<Continuiamo a resistere, non lasciamoci immobilizzare dall’eco-ansia ma combattiamola definitivamente attraverso l’attivismo! Lottiamo insieme e costruiamo comunità resilienti e sostenibili. È il momento di esserci fisicamente, perché la resistenza è un atto fisico, che non si fa stando in casa, ma manifestando insieme nelle piazze e proponendo alternative concrete per tutti e tutte.>> dice Ester Barel, di Fridays for Future Milano.
La #ResistenzaClimatica di Fridays For Future partirà il 15 settembre con la giornata di azione globale per il clima e tornerà nelle principali piazze d’Italia con lo sciopero del 6 ottobre.
Fridays For Future invita tutte le associazioni, i sindacati e i movimenti ad aderire e a partecipare attivamente allo sciopero in ogni città.
Ci vediamo in piazza.
6 OTTOBRE: Piazze in tutta italia
Alessandria: ore 9 – piazzetta lega. Più info qui
Alto Vicentino: ore 8 – via tito livio. Più info qui
Ancona: ore 15 – ancona. Più info qui
Bari: ore 9 – piazza diaz. Più info qui
Bergamo: ore 9:30 – piazza degli alpini. Più info qui
Bologna: ore 9:30 – piazza san francesco. Più info qui
Brescia: ore 9:30 – largo formentone. Più info qui
Cagliari: ore 16 – viale trento. Più info qui
Catania: ore 9 – piazza roma. Più info qui
Chieri: ore 8 – davanti al Monti. Più info qui
Cuneo: ore 11 – piazza galimberti. Più info qui
Firenze: ore 9 – Piazza Dalmazia. Più info qui
Forlì: ore 18 – piazza saffi. Più info qui
Genova: ore 9.30 – Piazza De Ferrari. Più info qui
Gorizia/Trieste: 7 ottobre ore 13.30 inizio concentramento, sciopero transfrontaliero assieme ai collettivi sloveni, verranno collegate le città di Gorizia (Italia) e Nova Gorica (Slovenia). Più info qui
Lecce: ore 11 – viale del Università, 2. Più info qui
Lucca: ore 9:30 – piazzale verdi. Più info qui
Messina: ore 9 – piazza antonello. Più info qui
Milano: ore 9:30 – largo cairoli. Più info qui
Napoli: ore 9 – piazza garibaldi. Più info qui
Roma: ore 9:30 – piazza della repubblica. Più info qui
Padova: ore 9 – piazzale stazione. Più info qui
Palermo: ore 9 – piazza verdi. Più info qui
Pavia: ore 17:30 – castello visconteo. Più info qui
Pesaro: ore 9 – piazzale collenuccio. Più info qui
Piacenza: ore 9 – piazza respighi. Più info qui
Pisa: ore 9 – piazza guerrazzi. Più info qui
Pistoia: ore 16 – montuliveto. Più info qui
Rimini: ore 8:30 – arco di augusto.Più info qui
Taranto: ore 9 – Via di palma Arsenale. Più info qui
Torino: ore 9.30 – Piazza Statuto. Più info qui
Trento: ore 18 – atrio sociologia. Più info qui
Varese: ore 17:30 – piazza repubblica. Più info qui
Ventimiglia: ore 10 – piazza colombo a Sanremo. Più info qui
Vicenza: ore 15:30 – piazza castello. Più info qui
Venezia: 7 ottobre ore 17:30 – sala San Leonardo. Più info qui
Se non trovate informazioni sulla vostra città, probabilmente verrà aggiunta a breve, altrimenti potete informarvi sui canali del gruppo locale. Lo trovate su instagram con il nome “fridaysforfuture” + nome della città.