31 aziende presenti nel listino della borsa londinese FTSE 100 stanno emettendo CO2 ad un tasso talmente alto che porterebbe il pianeta, entro il 2050, a fare i conti con un aumento della temperatura di circa 2.7ºC rispetto ai livelli preindustriali1.
Un incremento di questo tipo non è assolutamente in linea con gli obiettivi degli Accordi di Parigi, che miravano a limitare l’aumento della temperatura ben al di sotto di 2ºC.
Tutto ciò porterebbe intere aree del nostro pianeta a diventare invivibili, anche a causa dell’innalzamento del livello del mare. Ogni cm di innalzamento del mare è pari a 1 milione di sfollati. Di questo passo, Nature calcola oltre 630 milioni di sfollati entro fine secolo2.
La crisi climatica è un problema di portata globale, e come tale va concepita la soluzione. Non esistono compartimenti stagni: anche “il prato del vicino” è pur sempre il prato di casa nostra! L’umanità tutta deve fare la sua parte, gli egoismi nazionali vanno accantonati e si deve dar luogo ad un’azione coesa senza precedenti.
Fonti / Note[+]
⇧1 | The Guardian |
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⇧2 | Nature |