COP30

Le posizioni che l’Italia sta portando avanti alla COP30 rischiano di mandare in fumo il lavoro di quasi 200 paesi.

L’Italia si sta distinguendo a Belém per i suoi tentativi di mettere i bastoni tra le ruote a qualsiasi roadmap che definisca un piano chiaro per abbandonare i combustibili fossili. Dopo essere stato l’unico paese nell’Unione Europea, insieme alla Polonia, ad opporsi all’inserimento della roadmap nel Mutirão, sta ora bloccando l’adesione dell’UE alla conferenza globale […]

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La COP30 non è solo nei palazzi: le soluzioni arrivano dalle strade e dai territori.

A Belém, la Marcia della Cúpula dos Povos porta le voci di indigen3, contadin3, lavorator3 e attivist3. Un grido collettivo per un pianeta più giusto, perché il clima non aspetta. La Cúpula dos Povos mostra che la lotta per il clima è anche lotta per i diritti, per il lavoro, per la sopravvivenza. I Popoli

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Quale paese sta facendo di più per la crisi climatica?

In vista della COP30 ogni Stato ha il compito di presentare dei piani nazionali con cui intende contribuire ai target stabiliti globalmente nell’Accordo di Parigi, tramite le azioni e gli obiettivi per la riduzione delle emissioni di gas serra, i cosiddetti NDCs (Nationally Determined Contributions). Non è la prima volta che ciò avviene, infatti gli NDCs

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