Quale paese sta facendo di più per la crisi climatica?

In vista della COP30 ogni Stato ha il compito di presentare dei piani nazionali con cui intende contribuire ai target stabiliti globalmente nell’Accordo di Parigi, tramite le azioni e gli obiettivi per la riduzione delle emissioni di gas serra, i cosiddetti NDCs (Nationally Determined Contributions).

Non è la prima volta che ciò avviene, infatti gli NDCs vengono rinnovati ogni 5 anni con impegni progressivi, e quindi sempre più ambiziosi.

Ma siamo sicur3 che fin’ora siano stati all’altezza della sfida climatica?

Che fine hanno fatto gli NDC europei?

L’Unione Europea avrebbe dovuto presentare i propri NDC a febbraio, elencando le politiche e le misure accordate con i Paesi Membri da attuare fino al 2035.

Ma a pochi giorni dalla COP30, di questo documento non vi è traccia, e tra i motivi del ritardo c’è l’ostruzionismo del governo italiano.

Un fatto gravissimo, che oltre a rischiare di compromettere l’efficacia dell’Accordo di Parigi mina alla credibilità dell’Italia e dell’UE a livello internazionale.

Alla COP30 in Brasile, i Paesi dovranno dimostrare di essere disposti ad accelerare, non solo a parlare.

Ma il tempo sta per scadere.
Noi non ci fermiamo. E tu?

Continua ad informarti e a partecipare, discuti con chi hai intorno, chiedi azioni concrete.

Leggi le slides per approfondire!

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