20 ottobre 2020
Le forze dell’ordine hanno perquisito il Centro Sociale Rivolta, sede che ha ospitato il Climate Camp dello scorso settembre, durante il quale attiviste e attivisti provenienti da tutta Europa hanno effettuato un’azione alla bioraffineria Eni di Marghera.⠀
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Come confermano gli stessi atti della perquisizione, l’intervento è stato effettuato in risposta all’iniziativa contro Eni. Come a ribadire che la reputazione dell’azienda, controllata dallo stato italiano, non si può mettere in discussione. Ma la reputazione della multinazionale è già compromessa: Eni è al 30° posto nella classifica mondiale dei maggiori emettitori di CO2 ed è responsabile di devastazioni ambientali e sociali in tutto il mondo.⠀
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Esprimiamo solidarietà al Centro Sociale Rivolta e a tutte le attiviste e gli attivisti coinvolti e ribadiamo che noi non ci fermeremo. La lotta per contrastare la Crisi Climatica e i suoi responsabili non si fa intimorire da reazioni spropositate di questo tipo.⠀
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Invitiamo tutte e tutti ad attivarsi lasciando un cartello o uno striscione all’Eni Store più vicino per denunciare quanto accaduto stamattina e per smascherare ancora una volta il greenwashing della multinazionale che, mentre paventa ingenti investimenti green, continua con il suo Business As Usual basato sui combustibili fossili confermandosi un nemico del clima e delle persone.⠀
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#ciavvelENI, ma noi siamo l’antidoto.⠀