La piaga delle locuste… in Sardegna?! – Climate Quiz

Ci sono arrivate tante domande sulla piaga di cavallette, ricomparse in questi giorni nel Nuorese, in parallelo alle simili immagini spaventose di sciami di locuste provenienti dal Corno d’Africa – ecco allora un breve Q&A:

Cavalletta o locusta? Si definiscono locuste le cavallette che possono, nel caso di condizioni climatiche e ambientali adatte, iniziare a sciamare in massa, caratteristica chiamata “polifenismo di fase”, per cui… come preferite, ma il suo nome più tipico è un altro ancora!

– No, non si tratta della stessa specie dell’africana locusta del deserto (Schistocerca gregaria): quello che sta dilagando in Sardegna è il Grillastro crociato, Dociostaurus maroccanus. Punti extra per chi risale al cognome dello scienziato che lo battezzò. (E: no, non è parente 😀 )

– No, nonostante quel “maroccanus“, non si tratta di una “invasione”, né di sciami che hanno attravversato il Mediterraneo: questo ortottero è da considerare endemico in tutta l’Italia (e oltre, dalla Canarie fino in Kazakhstan) – a meno che qualcuno voglia “politicizzare” lo spostamento di specie che risale a circa 7 milioni di anni fa, quando le terre emerse del Bacino Mediterraneo non erano divise dalle acque 😀

– No, non si tratta di un fenomeno biblico, né del destino: in realtà queste locuste sciamarono in Sardegna già l’anno scorso, notizia che finì su tutte le prime pagine. Ma le misure preventive di cui già allora si capiva la necessità… semplicemente non furono prese. (Vi ricorda niente?)

– Si, la piaga di quest’anno è destinata ad essere più grave di quella dell’anno scorso, ma no, non è per niente la più grave di sempre – o vogliamo dimenticare quelle storiche del 1832, o del 1933, o perfino quella davvero immensa in tutta l’Italia nel triennio 1944-1946, di cui il capitolo sardo si meritò menzione in innumerevoli opere letterarie, e perfino un documentario dedicato dall’Istituto Luce (cercate “Le Cavallette nel 1946” su YouTube!)? (Chiedete alle vostre nonne e nonni!)

– No, non è il caso di chiedere alla Cina di mandare centomila anatre (una mezza bufala già quando se ne parlò per la piaga di locuste in Africa): come si imparò in Sardegna proprio nel 1946, la risposta più formidabile per contenere la proliferazione esponenziale del grillastro crociato la fornisce il piccolo Mylabris variabilis, ghiotto oofago (mangiatore delle uova del grillastro), introdotto dal Lazio proprio quell’anno. (Altro che DDT o arsenico!)

MA ALLORA CHE CENTRA CON LA CRISI CLIMATICA ED ECOLOGICA? Beh, c’entra, ma un po’ diversamente dal caso del Corno d’Africa. Le due piaghe hanno la fonte comune in colui che sta causando la crisi climatica: l’uomo. Tant’è vero che in Marocco il grillastro crociato ha un altro nome: si chiama djerad-el-adami, la “locusta dell’uomo”. La sua proliferazione infatti è da sempre strettamente correlata all’attività antropica sul suolo e sugli ecosistemi locali. Predilige, per esplodere in sciame, zone disboscate per fini più “produttivi”, ma anche campi abbandonati. Le sempre più frequenti stagioni di caldo e siccità fuori norma contribuiscono, certo. Ma la radice più diretta della piaga nel Nuorese è un equilibrio perduto tra le attività dell’uomo e gli ecosistemi che ci ospitano. Nel caso della Sardegna c’entra la deforestazione selvaggia nei secoli scorsi, c’entra lo sconvolgimento di colture dovuto alla filossera, c’entra l’arrivo della pastorizia massiccia importata da Roma, c’entra l’abbandono delle campagne, c’entra… quello che facciamo, e soprattutto quello che non vogliamo imparare a smettere di fare.

Che dire – forse anche qui da noi finiremo per buttarla in cucina: ci sono tante ricette tradizionali yemenite da riscoprire, anche in Australia già si parla di “sky prawns”! ;-D

(illustrazione: Consagración de la primavera di Osmeivy Ortega Pacheco, 2017 @osortegarte)

fonti

– AgroNotizie: Sardegna, ritorna l’emergenza cavallette

– Cronache Nuoresi: Campagne del Nuorese infestate da sciami di locuste. L’esperto: “ormai si può fare ben poco”

– Alguer .it: «Ritorna l´incubo cavallette nel Nuorese»

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