ISP.MI, CDP, LNG2, SACE, COP, NVTK. Queste sigle rivelano a chi conviene che ci sia la crisi climatica e chi la sta alimentando.
Ricordate l’impegno di interrompere tutti i finanziamenti a progetti esteri sui combustibili fossili preso alla COP26?
Poiché il piano è di tagliarli totalmente a partire dal 2023, ora è tutta una corsa per avviarne il più possibile prima della deadline!
Sta succedendo, ad esempio, per l’Arctic LNG-2: il progetto per l’estrazione di gas nell’Artico, uno degli ecosistemi più fragili del Pianeta.
Vi presentiamo i protagonisti del misfatto:
- ISP.MI e CDP: Intesa San Paolo e Cassa Depositi e Presiti, sono le due istituzioni finanziarie italiane che finanzieranno il progetto.
- SACE: l’agenzia pubblica per il credito all’esportazione, che ha confermato la copertura assicurativa.
Sono tutte realtà che da anni sostengono l’industria fossile!
Solo lo scorso anno, Intesa Sanpaolo ha concesso 515 milioni di euro a società fossili impegnate principalmente nella Regione Artica.
Tra il 2016-2020, SACE ha garantito con 8,6 miliardi di euro progetti legati ai combustibili fossili;
A quanto pare la finanza italiana è più lungimirante quando si parla di affari sporchi piuttosto che sulle migliori alternative sostenibili.
Bisogna cambiare rotta subito!
~ Post in collaborazione con Recommon
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