Data Center a energia positiva

L’uso del web non è affatto privo di conseguenze ambientali. Ne abbiamo già parlato in maniera generale nell’articolo: Internet inquina, sapevatelo!
Oggi entreremo un po’ più nel particolare, senza immergerci in concetti tecnici, ma orientandoci sugli aspetti positivi che la transizione energetica odierna può offrirci.

Internet è energivoro

In parole povere: un centro dati1 è una struttura che ospita dei server2, nei quali operano i software che fanno funzionare applicazioni e siti web (ad esempio app, social, servizi streaming, e-mail..).

A livello ambientale, il rischio concreto derivante da un sempre maggiore uso ed abuso del web da parte delle big tech company e dei singoli utenti, è essenzialmente legato ai consumi energetici3 delle infrastrutture di internet e da quali fonti venga prodotta la potenza elettrica di cui necessitano.
La battaglia si gioca quindi su un campo che conosciamo molto bene ormai: bando alle vecchie fonti non rinnovabili!

C’è da dire però che questa volta alcune aziende del settore si sono già poste il problema e mosse in una direzione differente.

Green Data Center

Senza scordare le nostre preoccupazioni riguardo al futuro, vediamo ora alcuni attori tecnologici che stanno migliorando il loro rapporto con l’ambiente.

EXE Srl Sb – Azienda italiana di soluzioni IT che ha sede a Bologna4. I server sono più efficienti e vengono raffreddati molto meno grazie all’utilizzo di memorie allo stato solido (SSD) e altri accorgimenti tecnici5. La struttura in legnoprogettata per rispettare i massimi parametri di efficienza energetica, è alimentata da energia solare in autoconsumo, permettendo di azzerare le emissioni di CO26.

green data center bolognese di EXE

FlokiNET Ltd – Compagnia islandese che garantisce il massimo rispetto della privacy ed emissioni zero.
Anche il sito dei nostri amici di Extinction Rebellion Italia non emette CO2!

Aruba Spa – Altra azienda italiana, fondata nel 1994 e ben affermata anche nei principali mercati europei, è una grandissima server farm7 (da oltre 200.000 unità) che pone grande attenzione al proprio impatto ambientale, a detta del responsabile infrastruttura IT8, con tanto di certificazione che ne attesta la carbon footprint negativa9.

Qualche altro esempio – Buone notizie anche da alcuni giganti del settore tecnologico, come Google10 ed Apple11 tra tutti, attori parecchio controversi da citare qua (per esempio data la totale assenza di privacy nei loro sistemi12 13 per dirne una) ma che per lo meno stanno usando per i loro data center soltanto energia rinnovabile.

SERVIZI DI HOSTING SOSTENIBILI 

Nonostante il focus di questo articolo sia sulla struttura che ospita i server, è fondamentale ricordarsi che un servizio di hosting si occupa di fornire vari servizi ed è quindi importante valutare ulteriori parametri al momento della scelta.

Noi di Fridays For Future Italia siamo ospiti di BM Service, un’azienda italiana che oltre a siti web, e-commerce, hosting, email e cloud a zero impatto di CO2, si occupa di compensare ogni anno il consumo di carta dei propri clienti piantando alberi e di smaltire macchinari e consumabili di stampa in modo certificato e garantito.

A proposito di certificati, questo è il nostro:

certificatoXL

Esistono aziende per tutte le esigenze, per esempio Infomaniak, OrangeWebsite e GreenGeeks citati in un articolo di lealternative.net14. L’importante è informarsi bene e assicurarsi che oltre ad usare il 100% di energia rinnovabile rispettino anche altri principi etici.

In conclusione

In questo articolo abbiamo voluto concentrarci su un tema molto specifico: il consumo energetico dei data center.
Sebbene sia logico pensare che lo sfruttamento delle risorse di Internet tenda ad aumentare nel tempo, c’è tuttavia un buon bilanciamento dato dall’innovazione tecnologica. Due sono i fronti su cui si sta evolvendo internet in questo ambito: l’efficenza energetica e la carbon neutrality.
Per il primo fronte possiamo immaginare che, essendo l’IT il settore tecnologicamente più innovativo, sia sempre al passo coi tempi e lavori costantemente all’incremento dell’efficienza energetica, che comporta una notevole riduzione dei costi. A tal proposito esistono analisi15 risalenti al 2020 che ci fanno ben sperare.

Abbiamo dato uno sguardo alle proposte di qualche azienda più o meno grande e non possiamo dire di non apprezzare l’impegno, è esattamente quello che volevamo. Questo però non basta: è necessario per le compagnie scegliere un modello di business che punti a ridurre la necessità di data center sempre più grossi e numerosi. Non facciamoci quindi fregare da chi crea il problema e poi spaccia la soluzione!

Purtroppo attualmente ci sono ancora tante cose da aggiustare sia nelle infrastrutture fisiche che in quelle digitali, per ridurre considerevolmente l’impatto di queste aziende. Impianti energetici, batterie, cablaggi e simili, richiedono lo sfruttamento di materie prime non sempre rinnovabili o riciclabili16.
Incrociare le dita non è sufficiente, dobbiamo essere sicuri che questi temi siano nell’ordine del giorno delle aziende meno sostenibili.

Se non l’hai già fatto, ti invitiamo a firmare la lettera della campagna Ritorno al Futuro, un passo importante per portare avanti la nostra visione di sostenibilità anche in Italia.

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