Internet inquina, sapevatelo!

Perchè internet inquina?

Quando ci immergiamo nel web spesso tendiamo a immaginarlo come un mondo puramente virtuale, etereo e intangibile. Non siamo portati a pensare all’intera infrastruttura fisica che ci permette di visualizzare i contenuti digitali sulle interfacce dei nostri dispositivi. Ebbene per tenere in vita la rete e gestire lo scambio di dati devono essere costantemente in funzione interi apparati di server e data center. Questi, per funzionare, come già vi starete immaginando, hanno bisogno di una gran quantità di energia.

Energia che serve non solo per alimentare le macchine ma anche per mantenerle nelle condizioni adatte a farle funzionare, ad esempio con impianti di raffreddamento, per evitare che si surriscaldino troppo i componenti. Per ora una buona parte dell’energia utilizzata per queste infrastrutture deriva dai combustibili fossili1

L’impatto del web

La digitalizzazione permette di limitare alcune azioni inquinanti, come la riduzione di spostamenti inutili o il consumo di risorse naturali, ma a poco gioverebbe se per permettere la sua esistenza si devono produrre nuove emissioni. Secondo Carbonfootprint, società di consulenza ambientale, una ricerca su Google può causare da 1 g a 10 g di emissioni di CO2. Detta così non sembra molto ma teniamo presente che Google elabora circa 47.000 ricerche al secondo, 3.5 miliardi al giorno2.

Ancora, mandando una semplice mail con un allegato di 1 MB consumiamo circa 19 grammi di CO2, guardando una serie TV in streaming si può arrivare a 90 grammi. Tenendo conto che gli apparati informatici contribuiscono a circa il 10% del consumo di energia elettrica globale3, è stato calcolato che un utente medio emette, navigando nel web, circa 244 kg ogni anno. Ad oggi il settore ICT (Information and Communication Technology) è responsabile del 3,7% delle emissioni totali di gas climalteranti4, assimilabile a quello del traffico aereo, ed è sempre in aumento, tanto che nel 2040 potrebbe arrivare al 14%. A questo si può aggiungere il fatto che metà dei dati salvati nei database sono pressoché inutili e la maggior parte delle mail in arrivo sono spam o rimaste a stagnare nei server da molto tempo e non serve più conservarle.

COME RENDERE INTERNET PIÙ SOSTENIBILE?

È vero che l’utente può adottare accorgimenti per limitare il traffico di dati come cancellando mail vecchie, limitare la condivisione di contenuti pesanti, se non necessari, accedere a un sito direttamente, se possibile, senza per forza passare da un motore di ricerca. Chi gestisce un sito web può affidarsi a un servizio di hosting a emissioni zero, come ci siamo impegnati a fare noi di Fridays For Future Italia5.

È anche chiaro che l’utilizzo di internet è sempre crescente, considerando anche la digitalizzazione di nuove aree del mondo, perciò è dai giganti del web che ci si aspetta un grosso rimedio alle emissioni prodotte in questo campo.

grandi player digitali come Google, Apple, Facebook, Microsoft, ecc… stanno cercando di mettere una toppa a tutto questo, ad esempio aumentando la percentuale di energia rinnovabile impiegata nel funzionamento dei data center. Anche in questo caso però bisogna muoversi in fretta e la situazione è molto più complessa di quella che appare. Non si tratta solo di fornire energia ai server ma stiamo parlando di aziende che incidono parecchio anche dal punto di vista produttivo. Anche gli stessi materiali con cui sono fatti componenti di computer e smartphone devono essere reperite attraverso l’estrazione di risorse naturali. Spesso ciò avviene nelle zone più povere del mondo e a questo punto si aprono anche risvolti umanitari.

Quindi è importante avere la consapevolezza dell’impatto che possono avere i dispositivi che compriamo e che troppo spesso accumuliamo e gettiamo ancora funzionanti. È anche fondamentale che questa consapevolezza sia fatta propria da chi li produce.

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