Cosa fu il G8 di Genova?

Un’escalation di violenza, falsificazione e violazioni da parte delle forze dell’ordine verso il cosiddetto movimento dei movimenti, che portò critiche radicali alla globalizzazione, al sistema di produzione e consumo, al debito, proponendo alternative ecologiste e femministe.

Cangiante come la società civile che gli corrispondeva, fu conosciuto soprattutto come movimento No global, avendo compreso come il processo di liberalizzazione e circolazione delle merci sarebbe stato lesivo della giustizia climatica, sociale e lavorativa.

Dopo una pandemia con le stesse origini ripercorriamo gli eventi che andarono dalle proteste in Chiapas del 1994 ai moti di Seattle del 1997, dai social forum di Genova 2001 alle manifestazioni contro la guerra del 2003 fino al forum di Bombay del 2004.

Ci accomunano il metodo, le pratiche dal basso, l’idea di spazi da auto-organizzare legati al territorio, che così diviene il luogo principale della politica e del confronto, il metodo del consenso nelle assemblee, l’inclusività realizzata in un’orizzontalità; sono un sistema non solo interno ma che si propone di ridefinire i rapporti sociali.

Comune è il compito di innescare una dinamica sociale senza farsi soggetto politico e credere che questa differenza sia fondamentale per la democrazia.

Allora l’immaginario che riavvicinò tant_ fu quello della pace universale realizzato nella non violenza e nel pieno raggiungimento del benessere di tutt_, soprattutto al sud del mondo.

Il nostro sforzo per portare le voci dei MAPA (most affected people and areas) deriva dal riconoscimento delle responsabilità storiche dell’occidente, così come dell’obbligo di mettersi in ascolto verso quei paesi per cui non abbiamo mai favorito una reale autonomia.

Chiediamo soluzioni condivise, il ritorno delle alternative.

Voi G8, noi la cura!

Il 21 luglio aggiungiamo un tassello agli eventi previsti per il ventennale, alle 21:00 saremo ai Giardini Luzzati di Genova, nella data in cui le forze dell’ordine irruppero nella scuola Diaz e all’indomani dell’uccisione di Carlo Giuliani, colpito da un proiettile della polizia, per cui ancora chiediamo giustizia. Raggiungeteci!

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