Azioni a Roma davanti alla FAO durante la COP16

Il 25 febbraio abbiamo manifestato unit3 nella rete Climate Pride nei pressi della FAO affinché gli Stati non si tirino indietro rispetto allo stanziamento di questi fondi, già a ribasso rispetto al necessario.

Abbiamo manifestato anche per evidenziare i rischi della progressiva privatizzazione delle sementi a discapito di contadine e contadini, a cui la creazione del Cali Fund definita nella prima COP16 rischia di contribuire.

È importante che venga riconosciuta l’efficacia dei saperi indigeni nella tutela della biodiversità, e che l* contadin* di tutto il mondo possano continuare a scambiare i semi liberamente.

Gli ecosistemi sani assorbono gas serra, che vengono invece rilasciati con la distruzione delle foreste e delle zone umide nonché la contaminazione degli oceani.

Con il Cali Fund, creato durante la COP16, rischiamo di alimentare un sistema che favorisce pochi a danno di molti.

La biodiversità non è un tema solo ecologico, ma un principio di giustizia sociale, di equità e di rispetto per le comunità locali e indigene.

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