Trascrizione del discorso integrale di Greta Thunberg il primo giorno della Youth4Climate a Milano, 28 Settembre 2021

Salve, e grazie.

Il cambiamento climatico non è soltanto un problema, ma è soprattutto un’opportunità per creare un pianeta più sano,
più verde, più pulito, per il beneficio di tutti. Dobbiamo sfruttare questa opportunità, e ottenere un risultato “win-win”, ai fini della protezione dell’ambiente a pari passo con uno sviluppo economico di qualità.
La lotta al cambiamento climatico richiede tutta la nostra capacità di innovazione, cooperazione e determinazione per realizzare quei cambiamenti di cui il pianeta ha bisogno. Con fatti e non solo parole, tutti insieme ce la faremo.

Le parole “cambiamento climatico”, a voi cosa evocano? A me fanno pensare “posti di lavoro”, di lavoro green, molto green. Occorre trovare una transizione morbida verso un’economia a emissioni ridotte. Non abbiamo un pianeta B.
Non abbiamo un pianeta bla – bla bla bla, bla bla bla… Non parliamo di un costoso gesticolare di correttezza politica green e accarezza-cuccioli o bla bla bla… Ripartiamo col Recovery bla bla bla… Economia green bla bla bla… Zero netto al 2050 bla bla bla… Zero netto bla bla bla…Impatto zero bla bla bla…

Sono queste le cose che sentiamo dalle bocche dei nostri presunti “leader”. Parole, tante parole, tutte ad effetto, ma che finora hanno portato a zero fatti. Annegano i nostri sogni e speranze nel loro oceano di parole e promesse vuote. Certo, occorre ingaggiare un dialogo, ma siamo ormai a trent’anni di bla bla bla, e a cosa è servito?Oltre il 50% della CO2 in atmosfera è stata rilasciate dal 1990 ad oggi. Dal 2005 ad oggi addirittura il 33%. E mentre avveniva, i media ci riportano solo quel che i leader dicono che faranno, anziché cosa realmente stanno facendo. E poi nessuno gliene chiede comunque mai conto di quello che fanno, o meglio: non fanno.

Ma non fraintendiamoci: possiamo ancora farcela. Non solo è possibile cambiare, è ormai un’urgente necessità – ma non ne verrà nulla se continuiamo come qui oggi. Dicono che stanno cercando “soluzioni”, ma non si può risolvere una crisi senza prima comprenderla. Non si arriva a un budget veritiero se omettiamo di contare tutte le cifre.E finché continuiamo ad ignorare il principio di equità e le emissioni storiche, finché non includiamo i consumi d’importazione, le emissioni da biomassa, ecc. ecc. e finché le più efficaci soluzioni per abbattere le emissioni saranno i trucchi contabili, resteremo fermi al palo.

La crisi climatica, lo sappiamo, è solo il sintomo di una crisi molto più grossa. Siamo in crisi di sostenibilità, in crisi sociale, in crisi di disparità ereditate dal colonialismo ed oltre. È una crisi fondata nel pregiudizio che vi sono persone che valgono più di altre, e che quindi di diritto possono sfruttare e rubare le terre e risorse altrui. Ed è il colmo di ingenuità pensare che questa crisi si possa risolvere senza doverne affrontare le radici. E così, ad oggi siamo ancora in corsa folle verso il precipizio. Le previsioni per le emissioni di quest’anno parlano di un’innalzamento quasi senza precedenti, e solo il 2% circa dei vari Recovery Fund sono stati destinati a misure di energia pulita. L’ultimissimo report dell’ONU prospetta un’innalzamento delle emissioni al 2030 del 16% rispetto ai livelli del 2010.

L’inazione intenzionale dei nostri “leader” è un tradimento di tutte le generazioni, di oggi e future. Le persone al potere non provassero a dire che ce la stanno mettendo tutta perché è palese che non lo fanno affatto. Continuano ad inaugurare nuove miniere di carbone, pozzi petroliferi e gasdotti, fanno finta con proclami di ambizioni politiche per il clima, ma poi regalano nuove concessioni per esplorare enormi futuri giacimenti petroliferi. Senza vergogna si danno le pacche sulle spalle, mentre non riescono a tirar fuori neanche un soldo del dovuto sostegno finanziario, promesso ormai anni fa, a quei paesi più impattati dagli effetti della crisi climatica. Se questo è quello che chiamano azioni sul clima, noi lo rifiutiamo.

Invitano a convegni come questo una rosa di giovani scelti ad arte, così da dare l’impressione che ci ascoltano – ma non ascoltano. È palese che non ci ascoltano. E mai l’hanno fatto. Basta guardare i dati, le statistiche: le emissioni aumentano senza tregua. La scienza non mente. Ma siamo ancora in tempo per invertire rotta. È totalmente fattibile. Richiede l’abbattimento delle emissioni drastico, ogni anno, su una scala mai vista al mondo. E visto che mancano le soluzioni tecnologiche che, da sole, possano garantire anche solo una frazione dell’abbattimento necessario, significa che dovremo cambiare tutti.

Non possiamo più lasciare alle persone al potere decidere cosa sia politicamente fattibile, e cosa no. Non possiamo più lasciare alle persone al potere decidere cosa sia la speranza. La speranza non è stare a guardare. La speranza non è bla bla bla. La speranza è dire la verità. La speranza è agire di conseguenza. E la speranza viene sempre dalle persone comuni. E noi, persone, vogliamo un futuro salvo, vogliamo vere azioni a salvaguardia del clima, e vogliamo giustizia climatica.

Mi avete sentita? Cosa vogliamo? GIUSTIZIA CLIMATICA! Quando la vogliamo? ORA! I nostri “leader” dicono volentieri “ce la possiamo fare”. Ma lo dicono per finta, mentre noi lo diciamo sul serio. Noi possiamo farcela. Ne sono straconvinta. E parte dalle persone. Parte dal confronto con la realtà, per quanto possa essere doloroso. Parte con azioni vere, e parte ora e qui. Ancora: Cosa vogliamo? GIUSTIZIA CLIMATICA! Quando la vogliamo? ORA!
Grazie.

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