La pandemia non ha cambiato la situazione in Amazzonia, l’ha solo nascosta. La foresta continua ad essere distrutta e bruciata, con il beneplacito del governo brasiliano, e i suoi abitanti che tentano di difenderla vengono uccisi da sicari ingaggiati dalle “mafie della foresta pluviale”.
Pubblichiamo la testimonianza di uno dei guardiani della foresta, ucciso nel 2019 mentre faceva il suo lavoro. Tra il 2009 e il 2018 sono stati almeno 363 i difensori della foresta assassinati.
I nostri governi dovrebbero prendere posizione contro i crimini del governo Bolsonaro in Amazzonia, invece spingono affinché sia approvato il trattato commerciale EU-Mercosur, che permetterebbe un aumento del commercio di prodotti (in particolare carne e auto) senza garanzie sui diritti dei lavoratori e degli indigeni, con conseguenze disastrose sul clima e sulla biodiversità.