15 Settembre global day of climate action: seminate utopie

Il 15 settembre è la data mondiale in cui Fridays for Future scende in piazza per dire basta ai combustibili fossili e immaginare un mondo in cui sia possibile vivere senza.
Quest’anno abbiamo scelto un approccio diverso per manifestare, abbiamo deciso di essere creativi e non distruttivi. L’obiettivo è immaginare in modo collettivo un mondo senza combustibili fossili attraverso una performance artistica di Elena Zecchin che si terrà in Piazza Damiano Sauli nel pomeriggio del 15 settembre.
Elena Zecchin, artista e attivista con Fridays For Future dal primo global strike, aiuterà a dipingere un futuro sostenibile e comunitario e a mostrarlo alle persone.
La crisi climatica è anche una crisi di immaginazione e come attivist3 abbiamo il dovere di criticare il sistema dando però una speranza e vogliamo farlo attraverso l’arte, quel tipo di arte che cambia la realtà.
Il prossimo appuntamento sarà il 6 ottobre, giornata in cui scenderemo nuovamente per le strade a manifestare per mostrare che resistiamo a questo governo che ignora la crisi climatica e per continuare la nostra lotta.

“La nostra rabbia
è energia rinnovabile,
creatrice.
il sole nutre
armonie future,
pratiche utopie.
lottiamo nella speranza
seminiamo
nuovi inizi”

Siamo una generazione che vive in crisi (economica/climatica/post pandemica), una generazione senza futuro, il cui tempo per agire e per evitare il collasso climatico, economico, umanitario si sta esaurendo. Siamo una generazione che è pervasa da una perpetua sensazione di apatia e dall’impossibilità di sognare e di immaginare un mondo diverso.
Ma siamo anche una generazione che lotta per la sopravvivenza, che si arrabbia, che scende nelle piazze. La nostra rabbia è energia rinnovabile.
Vogliamo che la rabbia si trasformi in un’energia creatrice che permetta di ridare speranza e di creare un mondo nuovo.
La crisi climatica è di fatto una crisi dell’immaginazione e immaginare un futuro positivo a cui tendere e nel quale rifugiarsi è la forma di critica e lo strumento di lotta più potente.
Questa performance nasce dal bisogno di immaginare il futuro. Un monumento scultoreo centrale, realizzato con un impasto di terra e paglia e decorato da simboli ispirati all’ambientalismo a al femminismo intersezionale e queer, verrà nutrito da chiunque voglia partecipare piantando una delle piante provenienti dal lago Bullicante di Roma, luogo che rappresenta concretamente e simbolicamente la conversione da sito inquinante a paradiso della biosfera.
I corpi e le voci dell3 attivist3 che vi ruotano intorno permetteranno una connessione tra opera – natura e persone, creando insieme un nuova comunità di cura.
Il nuovo ecosistema è un ambiente in cui non ci sono confini, non c’è prevaricazione e le risorse sono in comune a tutt3, in cui le relazioni sono relazioni di amore ed empatia.

Elena Zecchin (Alessandria, 1998) è artista e attivista per il clima. Nel 2021 si laurea con lode in Graphic Design and Art Direction alla NABA di Milano. Si concentra sulle tematiche sociali dell’attivismo climatico, l’autismo, le neuroatipicità e la comunità queer, e di come questi temi si intersechino strettamente. La sua ricerca artistica indaga il rapporto tra le pratiche del tatuaggio e del murales tramite l’utilizzo di materiali sperimentali

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