La crisi climatica riguarda l’intero Pianeta, ma ci sono zone più vulnerabili di altre. Ad esempio l’Artico si sta scaldando due volte più in fretta del resto del mondo. Questo è un dramma per gli orsi polari e per tutte le specie straordinarie che popolano l’ecosistema artico, ma quello che accade nell’Artico non si ferma nell’Artico.
I ghiacciai polari sono fondamentali per regolare la temperatura sul nostro pianeta grazie al loro potere di riflettere le radiazioni solari. Meno ghiaccio significa temperature oceaniche maggiori, che si traducono in un aumento del livello del mare causato dall’espansione termica e in fenomeni meteo quali uragani e trombe d’aria sempre più forti, che attraversando oceani con temperature maggiori acquistano maggiore energia.
E di fronte a tutto questo, il Governo Italiano cosa fa? “Giustamente” decide di finanziare, attraverso le sue controllate Cassa Depositi e Prestiti e Saipem del gruppo ENI, un ulteriore sfruttamento dell’Artico: è in progetto, infatti, un gigantesco piano di costruzione di un impianto di liquefazione del gas, che sarà attivo nel 2023 e sarà in grado di produrre più di 20 milioni di tonnellate di gas liquefatto all’anno.
Continuare a estrarre gas fossile è una follia. Farlo in un ecosistema fragile e importante come quello artico, è un suicidio.
Per approfondire leggi gli articoli di Focus, Cnr e Greenpeace Italia