Nel weekend del 5-6 settembre si è tenuta un’azione sui ghiacciai della Valle d’Aosta dal titolo: i nostri ghiacciai sono a rischio e con loro anche noi
“Vedere nelle fotografie le differenze tra i ghiacciai del 1800 e quelli di oggi fa impressione – ci dicono gli attivisti scesi oggi dal Monte Bianco – ma vederlo dal vivo è tutta un’altra cosa. Camminare sulle rocce che una volta erano sepolte da metri e metri di ghiaccio mette davvero una sensazione di desolazione. Non tanto (o non solo) per la bellezza naturale che abbiamo perso… Ma perché tutto quel ghiaccio era acqua da bere, acqua per coltivare, acqua per cucinare. E probabilmente un giorno non ce l’avremo più”.⠀
In questi due giorni in valle abbiamo fatto molte azioni di sensibilizzazione e parlato con decine di turisti preoccupati: come si vede dalle foto, abbiamo ricreato il fronte del ghiacciaio di solo 30 anni fa con uno striscione di oltre 80 metri. Mentre quella linguetta, fragile e solitaria, in cima alla montagna, è tutto ciò che ne rimane oggi… Le nostre montagne sono in crisi. Come rileva il CNR, nell’ultimo secolo i ghiacciai delle Alpi hanno perso il 50% della loro copertura. Di questo 50%, il 70% è sparito negli ultimi 30 anni.
I ghiacciai forniscono tra il 60 e l’80% dell’acqua utilizzata per il consumo domestico, agricolo e industriale mondiale. In montagna si concentra un quarto della biodiversità terrestre.
Ma gli ambienti in alta quota reagiscono al riscaldamento globale più velocemente (anche con aumenti di temperatura del doppio rispetto alla media globale) con conseguenze drammatiche.
Le popolazioni montane sono tra le prime a pagare le conseguenze della crisi climatica: minori nevicate si traducono in drastiche riduzioni della portata dei fiumi che forniscono l’acqua per l’irrigazione e la fusione dei ghiacciai rappresenta un ulteriore problema: mettendo a rischio l’approvvigionamento idrico e riflettendo meno calore per la diminuzione della superficie chiara.
Temperature mediamente più alte consentono anche la propagazione di parassiti e malattie ad altitudini a cui prima non proliferavano.
Rompiamo il silenzio, diamo voce alla scienza! Perché tutto questo ci riguarda, questa è la crisi climatica. Ed è qui, ora.⠀
Il 9 ottobre scendi in piazza con noi in tutta Italia! Il tempo sta scadendo!