Chi paga la crisi?

Qualche settimana fa il nostro governo ha annunciato di voler rinunciare a quasi 16 miliardi di euro di finanziamenti del Pnrr, che avrebbero dovuto coprire, tra le altre cose, sette misure per accelerare la transizione ecologica e affrontare la crisi climatica. Già, anche agli 1,3 miliardi per contrastare il dissesto idrogeologico e le alluvioni. La motivazione? La certezza di non riuscire a portare a termine quegli obiettivi entro il 2026, anno di scadenza del PNRR. 

Ma non preoccupatevi! Il governo ha promesso di portare a termine quegli interventi finanziandoli con altri fondi! Ah no? La relazione del Servizio studi di Camera e Senato spiega che il governo non ha specificato «quali saranno gli strumenti e le modalità attraverso i quali sarà mutata la fonte di finanziamento delle risorse definanziate dal Pnrr».

Ma c’è anche la ciliegina sulla torta: il governo ha deciso di reindirizzare parte delle risorse tolte dal Pnrr al programma REPowerEU. Ed è qui che viene messo in atto il grande sogno del governo Meloni: fare dell’Italia un hub del gas e renderla ancora più dipendente dalle fonti fossili; più di 3 miliardi di euro andranno ad Eni ed Enel, le aziende del greenwashing tutto italiano.

Grazie governo, stai facendo tutto il necessario per ritardare la transizione ecologica e per aumentare la povertà energetica italiana. Che dite, scendiamo in piazza o stiamo a guardare? 

6 ottobre, Sciopero per il Clima!

Fonte: Pagella Politica

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