Black Friday e la nuova globalizzazione

Il Black Friday è lo stesso incubo ogni anno, ma non è sempre lo stesso il sistema produttivo che lo promuove e alimenta. Si sta modificando, esasperando l’ideale capitalista che mette al primo posto il profitto invece che la vita.

Si parla già di una nuova fase della globalizzazione, in cui il trasporto della merce entra a far parte della catena di montaggio, i prodotti vengono costruiti in modo distribuito, a seconda di dove è più conveniente reperire un certo materiale o una certa tipologia di manodopera, per scaricare il più possibile i costi su lavoratori e ambiente.

Aumentano lo sfruttamento energetico, le mega infrastrutture, diminuiscono i salari, le tutele per i lavoratori e le lavoratrici.

Persino il consumatore entra a far parte della catena di produzione, regalando i dati sulle proprie attività d’acquisto che nelle mani delle grandi aziende diventano merce.

Con un video Re:common fornisce in modo divertente uno sguardo sulla situazione, seguendo la vita di un orsacchiotto.
Ma il problema è gigante, per saperne di più vai su “il viaggio dell’orsacchiotto”

Domani usa gli hashtag #blockfriday #boycottblackfriday #noblackfriday 
Prepara un cartello, fatti una foto e taggaci!

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!