Giovedì 24 settembre, i movimenti sociali e le organizzazioni dell’America latina, che hanno dato vita all’Assemblea globale per l’Amazzonia, hanno lanciato una giornata di mobilitazione telematica, la Carovana Virtuale “CreAcción Amazónica” contro la Crisi Climatica e il trattato EU-Mercosur.
Le nostre preoccupazioni sul trattato di libero scambio – sollevate nelle piazze e sui media da mesi, e raccolte dalla presidenza tedesca dell’Unione – riguardano l’impatto devastante che il trattato potrebbe avere sul clima e sul futuro della foresta Amazzonica e delle popolazioni indigene. Il trattato EU-Mercosur aumenterebbe l’import in Europa di carne bovina, la cui produzione è la principale causa di deforestazione e incendi nell’Amazzonia brasiliana.
Nonostante lo sdegno internazionale per le politiche ecocide del presidente brasiliano Bolsonaro, nulla è stato fatto per cambiare le cose. Anzi: dopo vent’anni di negoziati semi-segreti, la Commissione europea ha annunciato nel giugno 2019 il raggiungimento dell’accordo commerciale con il blocco del Mercosur. Pochi mesi dopo, ha lanciato il Green Deal. Queste due proposte sono incompatibili: se l’Europa ha a cuore il futuro delle generazioni future deve interrompere qualsiasi accordo commerciale con chi è responsabile di deforestazione, di violazione dei diritti umani e con chi ancora nega le cause e gli impatti della CrisiClimatica.
Nella settimana di azione globale per il clima anche noi ci uniamo alle voci latine e chiediamo ai leader europei un netto rifiuto del trattato commerciale fra Unione europea e i paesi del Mercosur.
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