Abbiamo partecipato all’audizione della 7a commissione del Senato (Istruzione e Beni culturali) sul tema dell’impatto dei cambiamenti climatici sui beni culturali.
Abbiamo portato un messaggio chiaro ai parlamentari presenti: non c’è arte su un pianeta morto, e l’inazione dei governi ci sta portando proprio verso questo scenario.
La crisi climatica pone grandi rischi per il nostro paesaggio e patrimonio artistico, ma è folle impegnarsi ad evitare questi pericoli se nello stesso tempo non stiamo facendo abbastanza per scongiurare il collasso della civiltà umana. Chi avrà tempo per l’arte e la cultura in un mondo devastato dalla fame, dalla povertà e dalla malattia?
Se vogliamo salvare il nostro patrimonio culturale, dobbiamo #decarbonizzare il nostro paese entro il 2030. Possiamo costruire una transizione veloce, giusta e partecipata verso un mondo a #zeroemissioni, ma non lo stiamo facendo. La politica deve ascoltare la scienza e agire. Altrimenti, verremo trascinati nel baratro, e la nostra cultura sparirà con noi.