Care colleghe e cari colleghi,
siamo un gruppo di insegnanti come voi, inseriti nei diversi ordini di scuola di tutta l’Italia.
Siamo preoccupati dai vari deficit della scuola e dalle difficoltà che viviamo come categoria, dalla precarietà alle classi pollaio, dagli edifici fatiscenti ai bassi salari.
Vogliamo però porre in evidenza una questione che travalica i problemi dell’Istituzione scolastica.
Viviamo in un’ epoca terribile in cui questioni antiche come le guerre e le forti diseguaglianze si intrecciano alle contraddizioni della modernità industriale.
Su tutte la crisi climatica.
Siamo convinti che come docenti abbiamo il dovere di affrontare queste questioni in maniera sistemica. Non è possibile fare scuola come se non stesse accadendo nulla, agire passivamente – con le solite lezioni e i soliti contenuti – a danno dei principali destinatari di ogni azione del presente: i nostri ragazzi… e quelli che verranno prossimamente.
Sappiamo che la miseria del presente, dal virus che impone le mascherine ai bambini perché “il salto di specie” è ormai cosa fin troppo usuale a causa dell’errato modello di consumi alimentari, agli incendi mortiferi per ricavare ancora terre da cementificare o alle questioni legate all’acqua – e alla sua carenza – è conseguenza di un errato modello di sviluppo.
Stavolta non è questione filosofica o di orientamento politico:
l’umanità è costretta dagli eventi a cambiare tutte le politiche economiche.
Il futuro non è scontato perchè, come dicono i nostri ragazzi, “there’s no planet B”.
Noi insegnanti dobbiamo iniziare ad implementare una didattica funzionale a una nuova gestione collettiva delle risorse, alla cooperazione educativa per apprendere correttamente come
vivere nella natura, a una sensibilizzazione sul produrre e consumare, alla necessaria costituzione di momenti di ideazione di modelli di vita eco compatibili, nella scuola e nella società.
Spesso viviamo in città caotiche, a volte sporche, a volte mortificate dalla presenza di impianti industriali mortiferi.
Sappiamo che l’umanità tutta non ha molto tempo a disposizione.
I mutamenti climatici sono cosa evidente e la necessità di rendere le scuole davvero utili ci spinge ad agire, a partire dal sostegno allo sciopero indetto dai nostri ragazzi per il prossimo 24 settembre.
Costruiamo dei momenti di seminario, poniamo la questione dentro le attività di educazione civica e nei progetti, valutiamo accuratamente quali fonti utilizzare (il “green” spesso.. è un fake), valorizziamo l’attenzione e la vitalità dei nostri alunni.
Siamo convinti che la valorizzazione e la condivisione dei saperi, la messa in moto di cantieri di pensieri e buone prassi alternativi al sistema di morte possono salvare le generazioni future.
Se volete seguire l’evoluzione delle nostre proposte per il 24 settembre (Global Climate Strike) e/o unirvi a noi, ecco i contatti:
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Teachers For Future – Italia