Si muore di caldo, letteralmente. Ciò di cui la campagna elettorale dovrebbe parlare

Stiamo vivendo l’ennesima estate con temperature da record. Per saperlo non serve nemmeno più leggere i giornali: basta allontanarsi dal condizionatore.

Il caldo estremo significa siccità, raccolti persi, centrali elettriche ferme e ghiacciai sciolti. Lo abbiamo detto mille volte. Ma il caldo estremo ha anche un effetto molto più diretto. Uccide, letteralmente.

Secondo un monitoraggio del Ministero della Sanità nelle prime due settimane di luglio si è registrato un eccesso di mortalità del 21%. Significa che son morte più persone del normale. E la causa stimata è proprio l’alta temperatura: +3.2 gradi di media. Un effetto diretto di combustibili fossili, allevamenti intensivi, trasporti e abitazioni insostenibili. Una tragedia continua che poteva essere evitata, se si fosse preferita la vita delle persone alle lobby e al consueto modello di sviluppo.

Sentite qualche politico parlarne?

Vedete qualche tg aprire l’edizione della sera con questa notizia?

Vedete la campagna elettorale centrarsi attorno alla transizione ecologica – e quindi rinnovabili, stop fossile, alimentazione plant-based, trasporto pubblico, abbattimento delle disuguaglianze?

Se la risposta è no – come per noi – significa che abbiamo un problema. Mortale.

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