Serve coraggio per parlare ai nostri ragazzi della crisi climatica.

di Tim Flannery, 3 novembre 2020

Essere portatore di cattive notizie non è mai un ruolo facile. Sono decenni che scrivo e parlo di cambiamento climatico. L’esposizione costante ci indurisce dinanzi alla realtà sempre più spaventosa, e spesso mi sono trovato ad affrontare l’argomento come una specie di allegro boia, o quantomeno non cedendo pubblicamente alla disperazione che a volte provo mentre racconto le ultime scoperte.

Adesso, con i dati che continuano a peggiorare, mi trovo in maggiore difficoltà a parlarne con i giovani. So raccontare storie piene di speranze su tecnologie sperimentali e sul ruolo che potranno svolgere nell’aiutare a scongiurare il peggio della crisi. Ma siamo ormai talmente in ritardo nelle azioni di salvaguardia che alcuni impatti climatici molto gravi appaiono inevitabili. Quando provo ad immaginare come reagirei, da giovane, a notizie del genere, diventa davvero arduo continuare il mio lavoro.

Recentemente mi è stato chiesto di parlare ad un gruppo di circa 40 leader emergenti, tutti tra i 30 ei 40 anni. L’incontro si è svolto nelle prime ore del mattino, su Zoom. Ho iniziato con una panoramica sugli impatti del cambiamento climatico che stanno emergendo, come descritti nel sesto rapporto di valutazione del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC). Questo rapporto, che è al momento in fase di elaborazione, è colmo di notizie terrificanti sulla fusione delle calotte glaciali, su foreste in fiamme e sui punti di rottura dell’equilibrio climatico che risultano molto più prossimi di quanto pensassimo in precedenza. Dato che mi occupo di tali questioni tutti i giorni, ci ho fatto un po’ il callo. Ma vedevo che stavano avendo un profondo effetto sul mio pubblico.

Nel gruppo di leader emergenti con cui stavo parlando c’era un giovane dirigente del settore dei combustibili fossili. Durante la discussione che è seguita, ha raccontato che la maggior parte dei giovani del suo settore, lui compreso, si sentiva come me riguardo alla crisi climatica emergente. Ma mentre alcuni di loro hanno scelto di cambiare rotta e fondare delle società di energia rinnovabile, molti altri sono rimasti nel settore, a dispetto delle loro sensazioni personali. Cambiare carriera, soprattutto se hai finora avuto successo, non è facile. Forse quelli che rimangono lo fanno perché temono di lasciare le proprie famiglie sul lastrico se scegliessero di riqualificarsi e cercare un altro lavoro.

Il giovane dirigente ci ha poi raccontato com’è girare con la sua famiglia nell’auto aziendale, brandizzata. Gli insulti personali urlati da coloro che disprezzano ciò che l’azienda fa sono frequenti, e questo viene vissuto anche dai suoi figli. Ho osservato i volti dei partecipanti alla chiamata mentre saliva l’angoscia del dirigente. Come genitori possiamo tutti immaginare lo scenario: i bambini bloccati in un viaggio da cui non possono sfuggire, mentre la tensione tra gli adulti esplode.

So esattamente come si sentiva. Quando ero commissario del governo australiano per il clima, i miei due figli più grandi erano adolescenti. In diverse occasioni, durante un nostro fine settimana in città insieme, la gente mi gridava: “Fanc— Mr Carbon Tax!” e altre cose offensive. Non potevo dire nulla agli aggressori, che non vedevano l’ora di litigare. L’imbarazzo e l’ingiuria che vedevo in volto ai miei figli mi perseguitano ancora oggi. Crescendo, hanno capito che coloro che mi urlavano contro erano ignoranti e spaventati. Ma all’epoca non fui molto capace nel parlare con loro dei motivi di quegli abusi.

La reazione dei bambini molto piccoli davanti alla crisi climatica è ancora più preoccupante. Quello di cui non mi ero reso conto, la mattina di quella chiamata in Zoom, era che il mio figlio più piccolo, di sette anni, non stava dormendo come pensavo, ma aveva ascoltato l’intera presentazione. Quella costatazione mi ha raggelato. Mio figlio è un ragazzo brillante, interessato alla scienza e allo spazio, quindi sono abbastanza sicuro che abbia capito quello di cui parlavo. E sono sicuro che la discussione emotivamente carica a cui ha assistito abbia avuto un impatto su di lui. Come dovrei parlargli del nostro futuro, a questo punto?

I nostri figli portano le lezioni apprese durante l’infanzia durante tutto il loro futuro. Il film di Uli Edel del 2009 The Baader Meinhoff Complex documenta gli attentati, le rapine e gli assassini compiute dalle bande radicali in Germania negli anni ’70 e ’80. Sulla base di prove dettagliate, dimostra che la gioventù radicalizzata è stata una risposta al passato nazista non riconosciuto della generazione dei loro genitori. La banda Baader Meinhoff è cresciuta in un mondo in cui importanti nazisti rimasero in cariche di elevata autorità. Hanno agito così perché sentivano che non c’era stata giustizia – nessuna resa dei conti per gli atti orribili di cui erano stati complici i loro genitori.

Credo fermamente che dobbiamo parlare con i nostri figli della crescente minaccia climatica: delle responsabilità, degli impatti e anche del perdono. Tuttavia, mentre guardo mio figlio che gioca con i suoi Lego o legge i libri per bambini, mi viene a mancare il coraggio. Continuo a rimandare la conversazione, come sospetto facciano molti dipendenti delle industrie dei combustibili fossili, quando si tratta di parlare coi loro figli.

Ma se non riusciamo a spiegare lo stato del mondo che abbiamo creato e il nostro ruolo nel contribuire a crearlo, temo davvero che  vedremo crescere una nuova generazione furiosa, al riguardo.

____________________

Tim Flannery è uno dei massimi esperti mondiali sui cambiamenti climatici. Scienziato ed esploratore, è stato Climate Commissioner del governo australiano,  fondatore dell’ente scientifico indipendente Australian Climate Council, ha insegnato alla University of Adelaide, ha la cattedra di Impatti Climatici all’Australian Museum, ed è autore del recente volume The Climate Cure: Solving the Climate Emergency in the Era of COVID-19.

We need to talk to our kids about the climate crisis. But courage fails me when I look at my son.

https://www.theguardian.com/environment/2020/nov/04/we-need-to-talk-to-our-kids-about-the-climate-crisis-but-courage-fails-me-when-i-look-at-my-son

All rights reserved.

Per gentile concessione dell’autore; traduzione di FFF Italia.

(Foto: Carly Earl / Guardian Australia)

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!