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Sapiens – Un solo pianeta – L’età del fuoco | Mario Tozzi

Di chi è la colpa del caldo torrido che ha investito il nostro pianeta quest’estate e degli eventi meteorologici estremi che stanno funestando il nostro paese? L’impatto del cambiamento climatico, oramai al centro del dibattito mondiale, sta assumendo proporzioni sempre più grandi ma, nonostante ciò, ancora non abbiamo capito che la responsabilità è interamente da attribuire alle nostre attività produttive mentre c’è chi ancora lo nega senza alcun dato scientifico a supporto. Il nuovo ciclo di puntate si aprirà proprio con un’indagine sul cambiamento climatico per analizzare e confutare, con metodo scientifico, una per una le ipotesi negazioniste sulle cause del riscaldamento globale. Partendo dal Mausoleo di Teodorico, monumento unico che sta sprofondando con tutto il territorio del Ravennate, Mario Tozzi, indicherà qual è la strada da percorrere per lasciare ai nostri figli un pianeta vivibile.

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Clima, il grande assentePresa Diretta

Guarda il nostro intervento su Presa Diretta. Il mese della campagna elettorale è stato anche il mese più caldo sul fronte del cambiamento climatico, abbiamo avuto nell’ordine, la siccità, lunghissime e intense ondate di calore, e poi gli eventi estremi e prima ancora che si votasse c’è stata anche la tragedia delle Marche, 11 morti. Eppure come ci ricordano gli elettori più giovani, il clima è stato grande assente di queste elezioni.

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Da Superquark: L’Uomo – documentario della BBCPiero Angela

La puntata del 17 Agosto di “Superquark”, si apre con documentario della BBC della serie Un Pianeta Perfetto dal titolo “L’Uomo”. Viviamo lo sappiamo, in un’epoca cruciale per il clima del pianeta. Uno dei principali accusati è un gas invisibile, il biossido di Carbonio, o CO2. Quasi tutte le attività moderne lo producono bruciando combustibili fossili. Rilasciamo nell’atmosfera 100 volte più CO2 di tutti i vulcani messi assieme. Questo gas intrappola il calore del Sole e fa innalzare le temperature globali. E questo destabilizza una delle forze vitali del pianeta: il tempo atmosferico. Ogni grado in più, genera fenomeni estremi e fuori controllo, dalle siccità alle piogge devastanti. 

Ne approfittiamo per ricordare Piero Angela, ringraziandolo per il suo impegno nella comunicazione della crisi climatica.

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Sapiens – Un solo pianeta 2022 – Puntata del 18/06/2022 | Mario Tozzi

Il potente j’accuse di Mario Tozzi in prima serata. Un messaggio vitale. 🙏

I responsabili della crisi climatica (che- spoiler- sta mettendo già a rischio la sopravvivenza stessa delle persone e delle aree più vulnerabili del pianeta e quella delle nostre giovani e future generazioni) hanno nomi e cognomi.
E devono pagare per il danno che stanno causando.

Riguarda la puntata se te la sei persa.

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Martina parte da una sua esperienza personale, l’anoressia, mettendola in relazione con i dati dell’emergenza climatica attuale. Come i valori che ritrovava nelle sue analisi mediche attestavano uno stato di pericolo per la sua sopravvivenza ma non creavano in lei la consapevolezza di essere in pericolo di vita, così oggi tutti i dati su clima e ambiente descrivono uno scenario di grave compromissione delle condizioni di vita a cui siamo abituati. La Terra ha oltrepassato i suoi limiti e diventa sempre più difficile fare ritorno, ma come l’anoressia erode il corpo, così il capitalismo incarna il sistema di cui per troppo tempo abbiamo ignorato gli effetti disastrosi. “Quando parliamo di emergenza climatica, non parliamo di singole crisi ambientali: è una crisi sola, sistemica. Per questo anche la soluzione lo deve essere.” I modelli di sviluppo capitalisti non possono più essere considerati adattati ad affrontare le emergenze attuali e occorre comprendere da subito che solo un cambiamento radicale può preservarci da fame, carestie, disastri ambientali e carenza di risorse energetiche.

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PODCAST

Segui la puntata “Elezioni per il clima” di News dal News dal pianeta Terra, a cura di Giovanni Mori.
“Ma per chi dobbiamo votare?”
Specialmente in tempi di crisi climatica questa cosa del mettere una X da qualche parte dovrebbe essere una delle cose più potenti che abbiamo a disposizione.
C’è un breve riassunto di 10 questioni fondamentali che Vincenzo Balzani e Energia per l’Italia sottopongono a elettori e politici.
C’è l’Agenda Climatica che abbiamo fatto con 5 proposte super 🤟
C’è Luca Iacoboni del think tank ECCO che ci spiega l’analisi che hanno fatto dei programmi elettorali dal punto di vista del clima (e che trovate linkato nella puntata).
Sono poco più di 8 minuti per capire cosa è importante tenere a mente quando dovremo fare quella famosa X.

News dal pianeta Terra | Giovanni Mori

Una panoramica selezionata delle notizie da non perdere, per non rimanere fuori dal mondo. A cura di Giovanni Mori, attivista di Fridays for Future Italia.

Il daily firmato LifeGate disponibile ogni mattina entro le ore 8:00 su tutte le piattaforme di streaming.

[gratis; LifeGate, Spotify]

LETTURE

The Climate Book | Greta Thunberg
Si tratta di un volume ricco e illustrato che indaga la crisi climaticaecologia e della sostenibilità con un approccio olistico. Ha un solo obiettivo, quello della sua autrice, un’impresa impossibile: garantire un futuro sicuro alla vita sulla Terra.

The Climate Book punta a cambiare per sempre il dibattito sul clima, grazie alla collaborazione di oltre 100 tra i più autorevoli esperti in materia che condivideranno competenze ed esperienze con le persone di tutto il mondo.

“Questa è la storia più grande del mondo, e bisogna raccontarla ovunque, fin dove arriverà la nostra voce e ancora più lontano. Bisogna parlarne in libri e articoli, in film e canzoni, a colazione, ai pranzi di lavro e alle riunioni di famiglia, in ascensore, alla fermata dell’autobus. A scuola, nelle sale riunioni e al mercato. Negli aeroporti, nelle palestre e nei bar. Nei campi, nei magazzini e in fabbrica. Agli incontri sindacali, ai seminari di politica e alle partite di calcio. Negli asili e nelle case per gli anziani. In ospedale e nelle officine. Su Instagram, TikTok e nei notiziari della sera. Su polverosi viottoli di campagna e nelle strade e nei viali delle nostre città. È arrivato il momento di raccontare questa storia, e forse addirittura di cambiarne il finale.”

Greta Thunberg

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Guida rapida alla fine del mondo | A cura di Lorenzo Tecleme

Guida Rapida alla Fine del Mondo è esattamente quello che promette nel titolo. Un manuale breve ma completo per arrivare preparati al più grande problema di questo secolo.

L’ambizione è quella di accompagnarvi passo passo dentro la crisi climatica. Nelle sue basi scientifiche e nei suoi effetti. Nelle soluzioni e nelle scelte politiche che possono e devono accompagnarle. Partiamo dalle fondamenta e arriviamo alle domande che fanno tremare i polsi anche ai più esperti. Un libro semplice, ma non semplicistico.

Si inizia con Giovanni Mori. Nella sua tripla veste di ingegnere, divulgatore e attivista fa gli onori di casa e parte dalle basi-basi: effetto serra, punti di non ritorno, scenari apocalittici da evitare. Il suo è il capitolo «uno punto cinque». Se non capite a cosa si riferisca questo numero, avete un’ottima ragione per fiondarvi a leggerlo.

Una volta afferrato il problema, partono le soluzioni. Tecniche e politiche assieme, con Luca IacoboniGaia Pedrolli, Simona SaviniGiorgio Vacchiano. I loro capitoli vi permettono di capire se le proposte del politico di turno sono adeguate o meno. Quelli in cui si simontano pezzo a pezzo alcuni luoghi comuni della transizione – come le rinnovabili che non servono a nulla, le auto elettriche che da sole salvano il mondo, i mille miliardi di alberi da piantare ovunque. In poche pagine, un’ottimo sunto della road-map che il mondo dovrebbe seguire.

La terza parte è l’azione. Cioè tutti i modi in cui queste soluzioni possono diventare realtà. Qua si spiega contro chi combattiamo quando scendiamo in piazza, che risultati si sono ottenuti finora, perché salvare il mondo significa anche crearne uno migliore.

Filippo Sotgiu racconta perché, nonostante tutto, tante vittore abbiamo iniziato ad inanellarne. Monica Di Sisto fa i nomi dei nemici della transizione ecologica. Lorenzo Zamponi e Jacopo Custodi firmano un pezzo che sarebbe da far imparare a memoria ad ogni politico che vuol dirsi ecologista. Il loro capitolo si intitola «Creare consenso per salvare il mondo: un ambientalismo del 99%», e ribalta tutti i luoghi comuni che ci hanno insegnato sull’ecologismo ricco e radical-chic.

Da qua in avanti prendiamo si affrontano alcuni dei passaggi più delicati e meno dibattuti della transizione ecologica. A Martina Comparelli il compito di spiegare il concetto di giustizia climatica. La lotta per il clima si interseca con le mille altre del nostro mondo storto: giustizia sociale, di genere, etnica. Riappaiono qui anche un po’ di parole che è sempre più utile pronunciare. Come anticapitalismo, o anticolonialismo. A Francesco Lamperti la faticosa missione di tratteggiare l’economia che serve per affrontare la transizione. Perchè non sarà il mainstream a salvarci. Riccardo Mastini introduce il concetto più ignorato – eppure imprescindibile – della nostra era: la decrescita. Il fantasma che aleggia sull’Europa e sul mondo ma che nessuno ha il coraggio di nominare.

Lorenzo Tecleme si è preso l’incarico di raccontare «Il risiko della crisi climatica». Tutti i modi in cui gli equilibri tra Stati e dentro gli Stati stessi saranno stravolti sia dal clima che cambia sia dalla transizione ecologica. Si parla, tra le altre cose, di COP26, Elon Musk, golpe in Sudamerica, migrazioni nel mediterraneo, litio. Si risponde anche alla fatidica domanda «ma è davvero tutta colpa della Cina?».

Infine Mauro Romanelli sviscera i dubbi più frequenti in tema di clima e transizione. In «FAQ the climate crisis» trovate tutte le risposte da dare allo zio negazionista o all’amico autodefinitosi ambientalista razionale.

Aprono e chiudono il libro un po’ di chicche. Tra le ultime pagine trovate la crisi climatica raccontata in otto grafici e il glossario per non dimenticare nulla. Tra le prime c’è «Io resterò», il racconto di Sara Segantin. Leggetelo, perché un po’ di bellezza serve sempre.

Nelle firme trovate attivisti, accademici, analisti, giornalisti – a volte anche nella stessa persona. C’è chi viene da Fridays For Future Italia, Greenpeace Italia, Extinction Rebellion Italia, Fairwatch, EcoLobby. Ma anche Scuola Superiore Sant’Anna, Scuola Normale Superiore, Università degli Studi di Milano, UN Environment Programme.

[editore]

Aprite gli occhi. La mia lotta per dare una voce alla crisi climatica | Vanessa Nakate

«La gente in Uganda, in Africa, e in tutto quello che prende il nome di Sud globale sta perdendo case, raccolti, guadagni, e persino la vita, e qualsiasi speranza di un futuro vivibile, e li sta perdendo ora. Questa situazione non è solo tremenda, è anche ingiusta. Chi ha meno risorse e meno ha contribuito alla crisi si trova a fare i conti con le sue conseguenze peggiori: inondazioni più frequenti e più gravi, siccità più lunghe, ondate di caldo estremo e innalzamento del livello dei mari. Un pianeta più caldo di due gradi centigradi è una condanna a morte per Paesi come l’Uganda. Eppure, già mentre leggete questo libro, siamo sulla buona strada perché le temperature salgano molto molto di più di due gradi.»

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Vanessa è stata al salone del libro di Torino il 20 Maggio! Potete ascoltarla in questa intervista di Repubblica

Ecologia digitale – Per una tecnologia al servizio di persone, società e ambiente | Gerry McGovern, Carlo Gubitosa, Francesco Cara, Giuseppe Palazzo, Alberto Prina Cerai, Alessandro Cillario, Stefano Onofri, Giacomo Venezia, Stefana Broadbent, Dario Pizzul, Stefano Trumpy, Tommaso Goisis, Stefania Paolazzi, Maurizio Napolitano, Giulia Monteleone, Matteo Spini, Nicola Bonotto, Savino Curci, Antonio Alessio Di Pinto, Gauthier Roussilhe, Massimo Acanfora, Duccio Facchini, Andrea Siccardo, Marianna Usuelli, Stefano Zoja (saggio).

Spegnete il computer! Il mondo digitale è meno verde di quello che sembra. Se non sapete che cos’è uno zettabyte e qual è il suo “peso carbonico” o se siete stufi di essere “profilati”, questo libro fa per voi. Perché spiega in modo chiaro che il cloud non è tra le nuvole ma in data center che consumano energia e producono CO2 ogni volta che spediamo una mail. Perché dice nero su bianco che il dominio delle Big Tech minaccia non solo l’ambiente, ma anche i diritti dei lavoratori, la nostra riservatezza, la trasparenza del mercato e delle elezioni. Perché denuncia la “monetizzazione” della nostra attenzione e del nostro tempo. Perché racconta come i “dati” siano diventati il petrolio del nostro tempo e perché invece dovrebbero essere dei “beni comuni”. Perché affronta il rapporto tra politica e web e il possibile ruolo della e-democracy. Perché ribadisce – come diceva Stefano Rodotà – che è necessario un “Internet Bill of Rights”. Perché, ultimo ma non meno importante, permette di conoscere e praticare un “consumo critico” di tecnologia, di ribellarsi – senza essere hacker -, di progettare un web a basso impatto e di prevenire l’e-waste: per un mondo digitale pulito, aperto, rigenerativo.

[sito editore altreconomia]

PROGETTI

Un suono in estinzione 

“Un Suono in Estinzione” è un progetto di ricerca sperimentale volto a monitorare le implicazioni del cambiamento climatico sui ghiacciai alpini attraverso un’esplorazione sonora degli ambienti naturali a rischio, declinata in attività divulgative, artistiche e scientifiche.

Guarda anche il servizio del tg1 in cui si è parlato del progetto e dell’installazione “ablazione sonora” visitabile al  Musilbrescia fino a fine novembre, sabato e domenica dalle 14 alle 19.