Durante la COP28, l’Organizzazione dei Paesi Esportatori del Petrolio (OPEC) ha esortato con massima urgenza i Paesi membri a “rifiutare proattivamente qualsiasi testo o formula che abbia come obiettivo i combustibili fossili, piuttosto che le emissioni” durante i negoziati climatici della COP28.
È quanto emerge da alcune lettere verificate dalle agenzie Bloomberg e Reuters.
Le lettere sono state inviate anche agli Emirati Arabi Uniti, membro dell’Opec nonché paese ospitante di Cop28, e fanno eco alle dichiarazioni del presidente di COP28 Al Jaber, che recentemente ha sminuito l’incidenza delle fonti fossili sulla crisi climatica.
I Paesi dell’Opec possiedono l’80% delle riserve petrolifere globali e hanno prodotto circa il 40% del petrolio mondiale nell’ultimo decennio.
Queste lettere evidenziano come l’industria fossile continui a influenzare in maniera ingombrante le posizioni degli Stati ai negoziati climatici.
Spostare il focus dai combustibili fossili alle emissioni apre la strada a tecnologie per la cattura di CO2 dall’efficacia irrilevante, utili solo a tenere attive le estrazioni. E quindi rende accettabile il compromesso della riduzione del fossile piuttosto che il suo totale abbandono, la distinzione tra Phase Down e Phase Out su cui si concentra gran parte dei giochi di ogni COP.
Fonte: Guardian