Il 21 gennaio Lorenzo Parelli, 18 anni, ha perso la vita durante il suo ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro presso una ditta a Udine.
Spesso si pensa che le ingiustizie climatiche viaggino separate da quelle sociali, quando in realtà le une includono le altre.
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Per anni, diversi attori hanno agito per ostacolare qualsiasi tipo di regolamentazione, e attraverso campagne di disinformazione hanno portato avanti, tra le altre, l’idea che a causa delle misure climatiche si sarebbero persi posti di lavoro, inquadrando le soluzioni per la crisi climatica come una scelta tra economia e clima.
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Ma non è così.
La transizione è l’occasione per cambiare totalmente il mondo del lavoro così come lo conosciamo.
Rendere il lavoro più ecologico non significa solamente preferire i settori meno impattanti sul pianeta, ma anche assicurare a tuttə un’occupazione che non sia ricatto, ma cura dei propri bisogni e di quelli della comunità intera; un lavoro al servizio della società e non del profitto di pochi; un lavoro non più totalizzante o alienante e neppure gerarchico; un lavoro garantito e sicuro per tuttə.
In Italia le morti sul lavoro sono state quasi 1400 solo nel 2021: ci troviamo nel pieno di una crisi sociale basata sullo sfruttamento.
Non si può morire a 18 anni e soprattutto non si può morire mentre si viene sfruttatə dallo Stato.
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Anche per questo scendi in piazza con noi il 25 marzo, chiediamo insieme giustizia climatica e sociale.
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Abbiamo bisogno di un mondo diverso, deve esserci un mondo diverso.
Grafica di @militanzagrafica