In questo momento stanno bruciando quasi tutti gli ecosistemi terrestri del Sudamerica, ad un livello record senza precedenti.
Sono incendi criminali, che insieme agli ecosistemi stanno bruciando la nostra possibilità di restare sotto 1,5 gradi di aumento della temperatura globale e accelerando la catastrofe climatica.
Ma sono anche gravissime violazioni dei diritti umani portate avanti con uno specifico disegno razzista e suprematista. Infatti in Brasile gli allevatori, dopo aver bruciato le proprietà nonostante sia vietato farlo, entrano illegalmente nelle terre indigene per dargli fuoco, arrivando addirittura a sparare e uccidere a pompieri e guardie indigene.
Simili azioni sono state osservate in Paraguay, Bolivia e Perù nel Pantanal nel Cerrado e in Amazzonia. Stanno bruciando anche le aree dove vivono popoli incontattati, forzandoli ad uscire dall’isolamento in cui volontariamente vivono e questo li espone alle malattie, alla fame, alla miseria e allo sfruttamento.
Questi incendi rendono chiaro come la produzione di carne e l’agricoltura intensiva siano una causa importante della crisi climatica ma anche delle violazione dei diritti umani, della corruzione e della devastazione ambientale. Esprimiamo solidarietà a tutte e le popolazioni colpite e rinnoviamo il nostro impegno a cambiare il sistema alimentare corrente in Italia e ovunque sia necessario.
Inoltre chiediamo che i governi di tutto il mondo riconoscano e proteggano legalmente le terre indigene, riconoscendo l’efficacia dei sistemi di conoscenza indigeni nella preservazione degli ecosistemi che custodiscono da millenni.