Anche se azzeriamo le emissioni climalteranti, la calotta di ghiaccio continuerà a restringersi. Questo è quanto emerge dal nuovo studio pubblicato su Nature.
La fusione dei ghiacciai li ha esposti maggiormente all’acqua, che riflette i raggi solari di meno rispetto alle superfici bianche dei ghiacci. E così la velocità della fusione è aumentata sempre di più.
L’anno scorso il ghiaccio perduto dalla Groenlandia ha contribuito a un aumento del livello dei mari di 2,2 millimetri in soli due mesi. Con gli attuali tassi di fusione, entro la fine del secolo la sola Groenlandia contribuirà ad innalzare il livello dei mari di circa 10 centimetri. Con conseguenze disastrose per le città costiere.
Ciononostante c’è chi vede sempre e solo un’occasione di profitto. Quando scomparirà l’immenso complesso glaciale della Groenlandia si apriranno innumerevoli nuove rotte commerciali attese ansiosamente da America, Cina e Russia. Non solo: si stima che nell’Artico si trovino circa il 13% di giacimenti di petrolio inesplorati del pianeta.
Si capiscono quindi gli enormi interessi in gioco e perché le persone al potere continuano a non agire. È ora di dire basta. Face The Climate Emergency!
Fonti: