Il 25 luglio nel controviale di corso Novara, lungo il tratto tra via Bologna e via Giuseppe Regaldi, abbiamo dipinto una corsia ciclabile, per portare l’attenzione sul problematico Nuovo Codice della Strada proposto dal ministro Salvini, in discussione a Roma, e sull’urgenza di fornire ai ciclisti degli spazi sicuri in cui spostarsi. Il DDL Salvini sul Nuovo Codice della Strada limita pesantemente la transizione ecologica sulle nostre strade e non tutela gli utenti più deboli (pedoni e ciclisti), spianando la strada alle auto a tutta velocità. In particolare ci opponiamo alle modifiche del Codice della Strada, come la scelta di modificare le condizioni di sicurezza nel sorpasso delle automobili nei confronti delle biciclette, le limitazioni imposte alle corsie ciclabili, che diventano difficili da realizzare. Ci opponiamo anche alla riduzione della casa ciclabile, del doppio senso ciclabile, all’eliminazione dell’obbligo per gli automobilisti di dare la precedenza ai ciclisti in caso di strada stretta e al peggioramento della strada urbana ciclabile. Oltre a ciò, tutti i progetti legati alla mobilità sostenibile e al ridisegno dello spazio urbano, dalle zone 30 alle zone pedonali, fino alle ZTL ed aree di sosta, con questo nuovo disegno di legge dovranno essere approvati dal Ministero, che ritarderà ed ostacolerà gli interventi. È stato anche disegnato simbolicamente un 30 per terra, in quanto una delle richieste avanzate dal movimento è infatti la città 30, un modello sostenibile per uno spazio urbano a misura di persona, come attuato di recente a Bologna. La nuova proposta di modifica del Codice della Strada va però in direzione opposta, limitando l’installazione di sistemi di controllo della velocità e la possibilità di istituire nuove ZTL. Vogliamo lanciare un messaggio chiaro al Governo e all’amministrazione della Città di Torino, perché un cambio di paradigma sulla mobilità è più urgente che mai e non ci possiamo permettere passi indietro come questo Nuovo Codice della Strada.