…ora capite perché siamo fottut*?
Secondo il Climate Action Tracker, la nostra società – per i ritmi che segue oggi – sta andando a infrangersi violentemente contro il muro dei +3°C entro il 2100, che significherebbe centinaia di milioni di morti, migrazioni climatiche senza precedenti, aree incompatibili con la vita grandi come dei continenti, eventi meteorologici apocalittici, devastazioni degli ecosistemi e perdite imponenti della biodiversità.
Certo, lo scenario potrebbe essere addirittura peggiore se le nazioni non mettessero in campo nessun impegno in favore del clima (+4/+5°C). Ma le splendide promesse che leggiamo sui giornali o riceviamo dalla politica ci condurrebbero comunque ben lontani dagli obiettivi di +1,5°C suggeriti dalla comunità scientifica, poiché sarebbero sufficienti a tagliare giusto qualche decimo di grado.
Se anche si rispettassero tutti i target fissati dalla politica, non si riuscirebbe comunque a restare sotto i +2°C, il rialzo massimo consentito delle temperature.
È per questa ragione che commentiamo come “positiva ma insufficiente” le proposte politiche giunte finora. Non possono esistere compromessi: o conteniamo le temperature sotto il rialzo di 1,5°C, o siamo fottut*.
Oggi in tutta Italia ci siamo mobilitati per denunciare un progetto presentato come la soluzione per abbattere le emissioni, e che nasconde la volontà di tenere in vita l’industria fossile con fondi che potrebbero essere utilizzati per una reale riconversione: l’impianto CCS (per la cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica) a Ravenna firmato Eni.
Qui la fonte del grafico