A Gela si conta un bambino con malformazioni ogni 166 abitanti.

Queste sono cifre approssimative, poiché non c’è mai stato un monitoraggio costante in questa città. 

L’unica ricerca vera e propria sull’inquinamento si è fermata all’ingresso della grande raffineria dell’Eni, che dagli anni ’60 ha portato lavoro ma anche fumi e mercurio.

Secondo un primo studio condotto dal professore Bianca insieme a Fabrizio Bianchi, responsabile dell’unità di ricerca epidemiologica del Cnr di Pisa, a Gela sono nati 222 bambini con malformazioni tra il 2003 e il 2008, ai quali si aggiungono altri 203 casi congeniti dal 2010 al 20151.

In questo territorio emergono eccessi statisticamente significativi per le anomalie dei genitali, urinarie e totali. Per le anomalie cardiovascolari e degli arti l’eccesso è significativo nel confronto con il dato italiano.

Fridays For Future si unisce alla disperazione di queste famiglie e di questa terra.

Chiediamo a gran voce giustizia sociale e giustizia climatica

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