Per l’8 marzo, giornata dello sciopero globale femminista e transfemminista, ricordiamo che le donne risentiranno in modo sproporzionato gli effetti della crisi climatica: le donne hanno maggiori probabilità di vivere in povertà rispetto agli uomini, hanno meno accesso ai diritti umani fondamentali come la possibilità di muoversi liberamente e acquisire terra e devono affrontare una violenza sistematica che si intensifica durante i periodi di instabilità. Non a caso l’80% delle persone sfollate a causa della crisi climatica sono donne.⠀
Esse, però, hanno ruoli chiave nel percorso dell’umanità verso delle soluzioni più eque e sostenibili a questa crisi, e il ruolo delle donne deve essere affermato e riconosciuto!
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La crisi climatica è prima di tutto una crisi dei diritti umani. Non colpisce solo i diritti delle generazioni attuali, le cui vite sono minacciate dall’aumento delle emissioni e dagli eventi meteorologici estremi, ma anche delle generazioni non ancora nate che dovranno vivere nel mondo che lasciamo loro.
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Non può esserci Giustizia Climatica senza giustizia di genere!
Le disuguaglianze di genere e il patriarcato sono il motivo per cui in molte regioni le donne devono subire gli effetti della crisi climatica molto più degli uomini. E anche le attiviste hanno più difficoltà ad essere prese sul serio.⠀
Leggi la bellissima intervista alla giornalista e attivista Naomi Klein e a Diarmid Campbell-Lendrum, il leader del team Cambiamento climatico e Salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Hanno moderato le attiviste di Fridays for Future Ariadne Papatheodorou e Greta Thunberg.