Il 31 Marzo si è celebrata in tutto il mondo la Giornata Internazionale della Visibilità Transgender.
Un’occasione preziosa per supportare la comunità transgender e, per noi, l’occasione di ricordare l’importanza di includere le soggettività Queer nella narrazione e nella lotta climatica, e di garantire loro tutti i diritti necessari.
Come anche l’IPCC ha evidenziato, la crisi climatica acuisce le disuguaglianze già esistenti nella società.
Molte persone transgender e non conformi spesso trovano difficoltà nel trovare un lavoro, una casa da prendere in affitto o nell’accedere ai servizi di base a causa dei pregiudizi radicati nella nostra cultura.
I proprietari di immobili spesso rifiutano di affittare la loro proprietà a individui Queer sulla base del loro orientamento sessuale e identità di genere, reale o presunta.
I conflitti con la famiglia, violenze o minacce di violenza o abusi, spesso costringono le persone LGBTQIA+ a lasciare le proprie case e risiedere in alloggi inadeguati e meno resilienti a calamità naturali o aumenti della temperatura.Tutto questo può e deve cambiare.
Affrontare l’enormità del cambiamento climatico -un’emergenza che richiede una ristrutturazione radicale delle nostre società- significa anche decostruire il binarismo che ereditiamo dalla cultura coloniale.
Desiderare la giustizia climatica significa superare il binarismo di genere, che giustifica molteplici discriminazioni e oppressioni, e riconoscerci anche noi parte della biodiversità.
La comunità Queer ha lottato a lungo per i propri diritti e visibilità, e il forte bisogno di cambiamento che alimenta le nostre lotte ci lega e ci rafforza.