Non avremmo mai voluto scrivere questo post.
Oggi non ci va nemmeno di dire “ve lo avevamo detto“, né tanto meno iniziare un discorso con il solito slogan: “non chiamatelo maltempo, questa è crisi climatica.“
Lo sappiamo già.
Lo sappiamo benissimo, tuttavia sui nostri territori continua a consumarsi una vera e propria strage.
Il bilancio fin’ora è di 5 persone morte e quasi 170 sfollate.
Un quadro che già fa gelare il sangue.
Non possiamo, non dobbiamo assolutamente normalizzare quanto sta accadendo: gli eventi climatici estremi – o anche quelli non considerabili estremi ma che inevitabilmente lo diventano, in un paese come l’Italia in cui la preparazione alle emergenze è praticamente pari a zero – ormai sono all’ordine del giorno, mentre la presidente del Consiglio in sede di G20 a Bali si è ostinata a parlare di “coniugare crescita economica e transizione verde.”
Non possiamo più accettarlo.
O si cambia, una volta per tutte, oppure Ischia diverrà la normalità. Le Marche diverranno la normalità.
Frane, alluvioni, slavine, incendi sostituiranno poco a poco ma inesorabilmente il panorama che ci circonda.
E quando tuttɜ se ne saranno accortɜ, sarà troppo tardi.
Quel giorno, neanche noi vorremo dire “Ve lo avevamo detto.”
Solidarietà incondizionata alla popolazione ischitana colpita. Se dovesse esserci bisogno di aiuto concreto, di braccia, di gambe, noi ci saremo.
• Testo di Fridays for future Napoli
• Video di Sky tg24