Ieri si è svolto il primo giorno della youth4climate, dove 400 giovani di tutto il mondo si sono incontrati per “simulare un governo del futuro” – così dice il Minstro Cingolani.
Ma molti degli attivisti e attiviste presenti sanno bene della vaghezza di questi incontri, spesso utili solo per il youthwashing della vecchia politica fossilizzata.
Vanessa Nakate ha lanciato un grido alla #IWantYouToPanic della Greta degli esordi, criticando i paesi ricchi che soggiogano il continente africano. “l’Africa è il continente che emette meno gas serra al mondo, dopo l’Antartide: storicamente è responsabile appena del 3% delle emissioni globali, eppure è quella che sta subendo di più la crisi climatica”, dice l’attività ugandese.
Greta Thunberg affonda il colpo. Finora dalla politica, sul clima, abbiamo sentito solo BLA BLA BLA. Conclude poi accusando di “cherry-picking” chi ha scelto in modo arbitrario i delegati.
Abbiamo bisogno di più incontri come questi, dove i leader di tutto il mondo possono confrontarsi e giungere ad accordi comuni. Ma siamo alla Cop26, e siamo tremendamente in ritardo.
Le precedenti 25, salvo COP21 con gli Accordi di Parigi, non sono giunte a nulla. Ma proprio nulla, tanto che ad oggi ancora dobbiamo trovare standard in comune per il conteggio della CO2!!
Quindi c’è bisogno di cambiare la struttura di questi vertici, aprirli alla scienza, al confronto VERO è diretto con le nuove generazioni e le loro nuove priorità.
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Ci vediamo nelle piazze 1 e 2 ottobre, a Milano🔥