Il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre. A certificarlo è stata l’agenzia europea Copernicus, che monitora la crisi climatica attraverso i suoi satelliti. I dati che ha comunicato sono inquietanti.
La temperatura media globale dell’anno scorso è stata di quasi 15° C (14,98° C). Se questo numero vi dice poco, vi basti pensare che per la prima volta la temperatura media è stata di 1,48° più alta rispetto a quella dell’epoca pre industriale.
Ci stiamo avvicinando a passi da gigante alle soglie critiche di riscaldamento globale. Anche gli obiettivi più morbidi dell’Accordo di Parigi sembrano a rischio: nel 2023 infatti l’aumento della temperatura ha superato per due giorni i +2° rispetto alla media dell’epoca preindustriale. E’ accaduto lo scorso autunno, il 17 e il 18 novembre. Non era mai successo prima.
Copernicus conferma che questo inarrestabile aumento delle temperature è dovuto alle emissioni di gas climalteranti in atmosfera. Nel 2023 la concentrazione di CO2 ha raggiunto le 419 parti per milione, con un aumento di 2,4 ppm rispetto all’anno scorso. Parallelamente, cresce vertiginosamente anche la concentrazione di metano in atmosfera, in aumento di 11 unità rispetto al 2022.
Questi dati certificano ciò che già sapevamo: la crisi climatica peggiora di anno in anno. Gli sforzi messi in atto dai governi di tutto il mondo non sono minimamente sufficienti a fermarla. Serve una nuova, grande mobilitazione popolare che spinga i decisori politici ad assumersi le proprie responsabilità.
Per approfondire: Wired