Il 24 settembre più di 800 000 persone sono scese in piazza in tutto il mondo. Abbiamo riempito le strade per ricordare ai politici le responsabilità che hanno e che i prossimi incontri (G20 a Roma e COP26 a Glasgow) saranno fondamentali per poter adottare delle politiche climatiche giuste ed efficaci nel prossimo decennio.
Questo Global Strike è stato un momento molto importante anche per ricordare al mondo che né Fridays for Future né la Crisi Climatica sono scomparsi con la pandemia, ma che piuttosto il covid è stato un primo segnale della catastrofe verso la quale ci stiamo dirigendo. Questo i nostri attivisti lo sanno bene e nei giorni prima della mobilitazione hanno urlato al Paese quanto partecipare fosse necessario:
Alla manifestazione non hanno partecipato solo ragazzi, ma anche insegnanti, lavoratori, genitori e adulti: tutte categorie verso le quali abbiamo indirizzato i nostri appelli, perché la Crisi Climatica è una crisi strutturale da combattere tutti insieme. Malgrado la scarsissima collaborazione dei sindacati (soltanto l’ALLCA-CUB ha dichiarato sciopero), molte lavoratrici e lavoratori hanno deciso di prendersi un giorno di ferie per protestare al nostro fianco!
Lo sciopero in tutta Italia è andato benissimo, sintomo che una parte della popolazione è consapevole della gravità della Crisi Climatica. 100 000 persone, un numero oltre ogni aspettativa, si sono unite al grido di “power to the people”, per costringere i potenti del mondo a rispettare gli accordi di Parigi e a farlo senza lasciare indietro nessuno, come ha gridato Laura Vallaro nel suo intervento al Climate Strike di Torino.
Ecco alcune foto delle manifestazioni in varie città d’Italia!