Ma quale sicurezza?! Questa è repressione.

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LA SICUREZZA DI CHI?

Questa è una immagine di un agente della digos durante la rimozione dei difensori del Parco Don Bosco a Bologna. Una pistola era già decisamente fuori contesto in quella situazione, ma una pistola senza fondina è veramente pericolosa.

E poi il governo parla di sicurezza? Quando i manifestanti pacifici delle scuole medie Besta difendono il loro quartiere subiscono abusi di ogni tipo da parte della polizia: taser, traumi fisici, ferite sanguinanti, persone anziane e giovani rincorsi coi manganelli.

Gli episodi di violenza e repressione continuano ad aumentare, nonostante il DL Sicurezza non sia ancora diventato legge.

Siamo indignat3 e preoccupat3 per il DL Sicurezza, che legittima una repressione violenta e antidemocratica. Questo decreto vuole introdurre nuove norme che aumentano la repressione contro chi manifesta o esprime il proprio pensiero (“terrorismo della parola”) e discrimina direttamente contro alcune categorie sociali, come le donne rom. Ci sono veri e propri atti liberticidi.

Sebbene questo testo sia ancora un disegno di legge e necessiti dell’approvazione del Parlamento, è allarmante che siano state proposte norme anti-costituzionali. Ci rifiutiamo di rimanere in silenzio di fronte a tali discriminazioni e attacchi alla nostra democrazia. Ricordiamo che molti dei nostri diritti sono stati conquistati attraverso la protesta; per questo il DL Sicurezza è profondamente preoccupante.

Di nuovo, ci rifiutiamo di rimanere in silenzio. E tu?

In periodi di emergenza e urgenza come quello che stiamo vivendo, è fondamentale ricorrere a tutti gli strumenti disponibili, tra manifestazioni autorizzate e non.

Cos’è successo al Media Centre del G7 in Puglia?

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Un attivista è stato portato in ospedale. 

La Questura riporta sui giornali che “si è sentito male da solo e nessuno ha tirato la catena”.

Ma la verità è che durante l’espressione legittima del dissenso durante il G7 in Puglia di Giugno, un giovane attivista di Extinction Rebellion, preso a incatenarsi ad un tirante della struttura d’ingresso del Media Center a Bari (in Fiera del Levante), ha subito violenza: un agente delle FFOO ha tirato la catena di fatto strozzandolo.

Questa è l’Italia nel 2024: le aule del Parlamento diventano campi di battaglia, mentre le persone in strada si strangolano da sole.

Ciò è che successo in Puglia, ci pone di fronte ad una domanda: quante persone devono ancora vedere negata la loro libertà di espressione prima di realizzare che viviamo in uno Stato che ha grossi problemi con l’espressione dissenso e che sta contrastando la sua stessa costituzione?

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