Agenda Climatica per Bari

agenda climatica per bari

Premessa

Le elezioni comunali sono vicine e ora più che mai le realtà sociali del territorio devono essere ascoltate.

Ci siamo chiest3 in che modo il nodo barese del movimento potesse avere voce in un contesto politico in cui le piazze sono ormai (quasi) vuote, ma il bisogno della cittadinanza è chiaro e passa dall’attivismo.
Ci siamo rispost3 che è il momento di ascoltare la città e diventare parte attiva del cambiamento necessario che vogliamo in questa Bari che attraversiamo, respiriamo e viviamo.

Amministrazione, partecipazione, cultura, contrasto alle mafie, gestione del verde pubblico, mobilità e urbanistica, istruzione, energia e gestione dei rifiuti: abbiamo qualcosa da dire su tutti questi punti e sentiamo il bisogno di farlo ora!

A partire da oggi l’agenda climatica per Bari è a disposizione di tutt3: è ora di riprenderci il nostro futuro!

Amministrazione, partecipazione, cultura e contrasto alle mafie

  1. Cabina di regia per la Transizione Ecologica: chiediamo la creazione di un tavolo ad hoc tra l3 assessor3 coinvolt3 nel tema (Ambiente, Mobilità, Urbanistica, Verde, etc) per rendere la transizione ecologica trasversale ad ogni azione, come nell’esperienza di Brescia.
  2. Creare un assessorato ad hoc per il contrasto alla crisi climatica ed ecologica e per l’adattamento e la transizione climatica ed ecologica del comune di bari, modificando l’attuale situazione rappresentata dall’assessorato “allo sport e all’ambiente”
  3. Assemblee cittadine deliberative: uno strumento democratico che mira a coinvolgere direttamente alcuni/e cittadini e cittadine, sorteggiati/e casualmente, nella formazione e attuazione delle politiche comunali e a rafforzare il dialogo tra la cittadinanza e l’amministrazione, come nell’esperienza di Bologna.
  4. Messa a disposizione degli spazi confiscati alla mafia, la maggior parte dei quali ci risultano ancora non utilizzati né messi a disposizione di bandi come Luoghi Comuni (di ARTI Puglia). Alcuni risultano essere dei terreni, il che darebbe l’opportunità di costituire nuovi orti urbani gestiti dalla popolazione e attraverso il know-how di realtà già rodate come Semi di Vita, Orto Gentile, Orto Domingo, Parco Gargasole, Bread&Roses – spazio di mutuo soccorso, realtà che andrebbero ancor più tutelate.
  5. Prendersi la responsabilità politica di amministrare una città studentesca e universitaria: maggiore comunicazione con studenti medi e universitari della provincia, incontrando periodicamente i loro organi, disciplinati e garantiti dalla legislazione nazionale
  6. Periodiche campagne comunicative e pubblicitarie di sensibilizzazione ambientale
  7. Rendere maggiormente accessibile il sito del Comune di Bari (e promuoverne l’utilizzo), spesso mancante di informazioni, collegamenti e allegati, in modo da rendere più trasparente l’amministrazione, ex Art. 1 lettera a) della L.15/05
  8. Costituire un Comitato Unico sulle Periferie, in modo da ascoltare le necessità dei loro abitanti e dar luogo così al decentramento amministrativo e la diffusione dell’offerta di servizi
  9. Costituire un comitato di associazioni e cittadini/e che, assieme alla consulta ambiente e allo stesso comune, monitori lo sviluppo e l’esecuzione del PAESC

verde pubblico

  1. Potenziamento Ripartizione Tutela dell’Ambiente, Sanità e Igiene: Tramite lo stanziamento di fondi molto maggiori rispetto agli attuali, internalizzare la gestione del verde urbano al fine di avere una cura continua nel tempo e scongiurare il rischio di lavori male eseguiti da ditte esterne con conseguente spreco eccessivo di denaro pubblico, integrando anche adeguate formazioni.

  2. Applicazione della regola 3-30-300: 3 alberi visibili da ogni finestra, 30% di copertura arborea in ogni quartiere e uno spazio verde a non più di 300 metri da casa. Azione di Adattamento fondamentale, tra le altre cose, per combattere le crescenti isole di calore.

  3. Stop cementificazione e rigenerazione/decementificazione aree/terreni inutilizzati mediante apposito censimento di queste categorie di superfici urbane. Ripermeabilizzare le superfici aiuta ad idratare la città facendo percolare acqua nel sottosuolo, grazie alla restituzione di quei terreni a vegetali ed altri esseri viventi (cittadinanza inclusa).

  4. Gestione e riutilizzo delle acque bianche

  5. Preservazione alberi di grandi dimensioni dato l’altissimo valore ecologico e sanitario: un albero adulto non è solo una riserva di CO2, ma rinfresca l’aria con i suoi processi vitali dando refrigerio per l’uomo e altri esseri viventi; in più un albero grande crea habitat per avifauna e insetti e mitiga con la sua chioma il riscaldamento della superficie sottostante, preservando il proprio apparato radicale e la propria sopravvivenza. L’equazione eliminare 1 albero adulto sostituendolo con tanti piccoli è errata e propria delle operazioni di greenwashing.

  6. Selezioni più competenti in caso di appalti e controlli dopo le assegnazioni, con particolare riferimento ai recenti bandi con fondi PNRR

mobilità e urbanistica

  1. Città 30 applicata in modo partecipato: La “città 30” è stata già applicata ad Olbia dalla giunta di centrodestra e successivamente a Bologna da giunta di centrosinistra. Quello che può e deve distinguerci, nella sua applicazione, è una politica che non imponga dall’alto, ma accompagni attraverso un processo di sensibilizzazione graduale e soprattutto di partecipazione grazie ad assemblee cittadine (vedesi apposito punto in precedenti paragrafi) in cui si discuta della vivibilità della nostra città, dei rischi che le persone (in particolare persone anziane e bambini/e) corrono e le soluzioni da integrare in questa grande “svolta condivisa”.

  2. Pedonalizzazione progressiva ma decisa del quartiere murattiano

  3. Distribuzione di zone di sosta e di “Community HUB all’aperto” (come nell’esperienza di Torino, Milano e Brescia) con panchine e tavolini, spazi socializzazione e gioco tanto per i giovani quanto per le persone anziane, che spessissimo, nella nostra città, non hanno nemmeno panchine in cui riposarsi – Processo partecipato da esperti/e e cittadini/e per lo studio e l’applicazione di un nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale), al fine di superare il Piano Quaroni, risalente al 1976 e a dir poco anacronistico.

  4. Mettere uno stop a nuove costruzioni. Se si guarda Bari dall’alto è una selva di gru.

    L’economia non può essere solo a favore di ditte edili.

  5. Rendere Bari vivibile dai baresi e contrastare la gentrificazione: sempre più spesso in fuga fuori dalla città per la mancanza di abitazioni in affitto. Non si può permettere che uno stesso proprietario possa avere molti appartamenti destinati alla fruizione turistica senza tasse adeguate e senza un limite oltre il quale non si può andare se non si vuole che la città si svuoti o vada in periferia. Pensare al bene dei cittadini comuni e delle famiglie che attualmente senza immobili di proprietà se la passano davvero male. Suggeriamo un confronto con il collettivo della lotta per la casa per capire con quali soluzioni intevenire.

  6. Applicazione reale dell’art 10 L.366/98 riguardante l’obbligo di creazione di una corsia ciclabile per ogni strada di nuova costruzione o soggetta a manutenzione straordinaria, salvo comprovati motivi di sicurezza.

  7. Urbanistica tattica pedonale davanti alle scuole: dipinte con l’aiuto degli stessi bambini/e, genitori, insegnanti, per diminuire l’inquinamento davanti alla scuola e aumentare la sicurezza stradale. Come fatto in molte città, tra cui Milano.

  8. Potenziamento bike sharing: Vaimoo, sia in termini di bici muscolari (più economicamente accessibili), ormai in netta minoranza rispetto alle più costose elettriche, sia in termini di stazioni, totalmente assenti in alcune zone.

  9. Creazione corsie riservate (fisicamente delimitate) promiscue per bus e bici, come permesso dall’Art 7 comma 1 e dall’art 3 comma 12-bis CdS.

  10. Ripensamento delle corse e delle tratte di alcune linee e di alcune circolari AMTAB in modo da redistribuire la frequenza e l’estensione del servizio ove mancante.

    In più, fare pressione politica per ottenere la rimozione del limite di chilometraggio per abitante in modo da estendere l’orario di attività dei mezzi pubblici.

  11. Costruire il prima possibile la stazione STADIO sulla “nuova” linea ferroviaria Bari-Bitritto, che sarebbe dovuta essere la prima fermata a cui pensare quando si è concepita quella linea.

scuole

  1. Mense che favoriscano alimentazione a base vegetale e prodotti provenienti da agricoltura biologica e a Km0; avvio del nuovo capitolato già esistente ma ancora inoperativo in cui si prescrive l’uso di vettovaglie non monouso e acqua in caraffa; maggior dialogo tra Scuole (tramite gruppi assaggio), ASL (che stila la dieta), Ditte appaltatrici (Ladisa, etc.) e Comune. Studio di come recuperare tutto il cibo che ad oggi purtroppo viene spesso non toccato dai bambini, ma che per motivi “sanitari” viene buttato tutto, creando spreco alimentare e inquinamento a monte per la produzione delle varie materie prime e a valle per il suo smaltimento (interfacciarsi con AVANZI POPOLO 2.0 e altre realtà simili); – Attivazione della raccolta differenziata, colpevolmente assente in molti istituti di diverso ordine e grado (D.lgs 152/06 Testo Unico Ambientale);

  2. Pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole comunali (il che, se all’inizio rappresenterebbe una spesa, si trasformerebbe successivamente in un notevole risparmio sulle utenze, oltre che sul consumo di energia da fonti fossili).

  3. Bando comunale per la gestione di orti pensili didattici nelle scuole elementari e medie.

  4. Aree verdi: spingere i dirigenti scolastici, ove possibile, a progettare aree verdi esterne in prossimità degli edifici scolastici anche per poter sopperire ai problemi causati dallo stare al chiuso nei periodi più caldi. Avendo l’amministrazione del Comune di Bari un ruolo guida per l’intera Citta Metropolitana, la quale ha competenza sugli Istituti Superiori. Pannelli fotovoltaici e orti pensili anche sui tetti degli istituti superiori.

  5. Bando unico città metropolitana per le scuole che vogliono sostituire o affiancare i distributori di bottigliette di plastica con dispenser di acqua potabile connessa all’AQP e a sistemi di filtraggio.

    Avendo l’amministrazione del Comune di Bari un ruolo guida per l’intera Citta Metropolitana, la quale ha competenza sugli Istituti Superiori:

    – Pannelli fotovoltaici e orti pensili anche sui tetti degli istituti superiori;

    – Bando unico città metropolitana per le scuole che vogliono sostituire o affiancare i distributori di bottigliette di plastica con dispenser di acqua potabile connessa all’AQP e a sistemi di filtraggio.

energia e rifiuti

  1. Costituire una Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale (CERS) per ogni cabina primaria del GSE(Gestore Servizi Energetici) presente nel territorio barese incentivata dal comune ma realizzata assieme alle associazioni, agli esercenti e ai cittadini e alle cittadine con processi appositi.
  2. Estensione della Raccolta Porta a Porta e implementazione con targhette identificative che monitorino il corretto smaltimento dei rifiuti e prevedano una multa in caso di sbagli ricorrenti.
  3. Creazione Sportello Energia nella sede del Comune di Bari: Sportello (anche condiviso con altri comuni) aperto alla cittadinanza per abilitare i vari bonus e per fornire supporto alla transizione ecologica ed energetica, fornendo informazioni sul contrasto alla povertà energetica attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici o la partecipazione a CERS esistenti o costituzione di nuove. Riteniamo utile che lo sportello si divida in:
  • informazione one to one col cittadino;
  • ufficio che segua i cittadini durante tutto il progetto.
Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!