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FUORI ENI E LEONARDO DALLE UNIVERSITÀ!

💥 A NAPOLI OCCUPATA L'AULA LEOPOLDO MASSIMILLA!


Oggi a Napoli era previsto un incontro all'Università Federico II.
Un incontro di presentazione di ENI, che si presentava come capofila della decarbonizzazione.
Farebbe ridere, se non facesse piangere: una delle "7 sorelle" - così vengono chiamate le 7 multinazionale del fossile più ricche ed al tempo stesso più inquinanti al mondo - non può di certo presentarsi come sostenibile agli occhi delle comunità studentesche!

La pensano così anche a Napoli, dove attivist3 di Fridays Forfuture Mapoli e Lea Climax insieme alla Rete Studentesca Palestina Napoli oggi hanno bloccato l'aula dove il convegno targato cane a sei zampe si sarebbe dovuto tenere, organizzando una contro-conferenza per riappropriarsi dei saperi ancora troppo "inquinati" dai combustibili fossili.

📣 Non è la prima volta che accade: più volte la Federico II ha deciso di intrattenere alla luce del sole non soltanto rapporti con le aziende inquinanti, di cui ENI è l'eccellente rappresentante, ma anche con la Leonardo che con le sue armi in questo momento contribuisce al massacro di civili in territorio palestinese ad opera dell'esercito israeliano.

Sembra quasi di giocare ad "unisci i puntini": quello stesso Roberto Cingolani - o CingolENI? - che non mosse un dito da ministro della transizione ecologica verso le nostre istanze di contrasto alla crisi climatica è oggi amministratore delegato di Leonardo Spa.
Da qui ci poniamo una domanda: Il futuro della decarbonizzazione e della transizione ecologica è oggi nelle mani di bugiardi e finanziatori di armi? Ai posteri l'ardua sentenza.

🔥 Intanto, ci uniamo al grido dell3 attivist3 di Napoli: Palestina libera, fuori ENI e Leonardo dalle nostre università!
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Ieri, sette persone hanno occupato il tetto dell’edificio in cui si stava tenendo la più grande convention internazionale su aerospazio e difesa, per appendere uno striscione e alcune bandiere della pace.

Nove persone sono state portate in questura, denunciate e quattro di loro espulse da Torino da 1 a 2 anni.

Essere denunciate per violenza privata per aver contestato gli investimenti di banche e governi in armi e combustibili fossili, fa quasi sorridere.

Essere espulsi da ogni città in cui non si è residenti perché considerati “soggetti pericolosi” è un gravissimo attacco ai principi costituzionali su cui si basa la nostra democrazia.

Nel frattempo, dal tetto dell’Oval, ci arriva un grido di amore e rabbia.

- @xrtorino @fridaysforfuture_torino @xritalia @fridaysforfutureitalia

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🇮🇱 A poco più di due mesi dall’inasprimento dell’occupazione Israeliana ai danni del popolo Palestinese, le posizioni espresse dai singoli Stati occidentali rispetto al massacro in atto restano condizionate dagli interessi economici presenti nell’area.

💸 La scoperta del Gas al largo delle coste del Levante ha consolidati ancor di più i rapporti tra Europa e Israele, in particolare attraverso le italiane Eni e Snam.

🤝 Questo intreccio è il risultato della collaborazione tra i governi favorevoli alle economie del fossile, anche a costo del sostegno a regimi e governi criminali.

👆Leggi il post per approfondire!

post in collaborazione con @chronocol
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La scelta di svolgere la 28esima Conferenza sul Clima -che dovrebbe discutere di come abbattere le emissioni- nel paradiso dei combustibili fossili, la dice lunga.

⚠️ Tra politici che passano più tempo sui propri jet privati che nei negoziati, spiccioli gentilmente offerti dal ricco occidente per i Paesi più poveri e multinazionali del fossile che preservano i propri affari, la COP è un rituale vuoto.

Meno parole, più fatti!

• In collaborazione con CambiaMemento Climatico
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📣 Il presidente della COP28 non crede che i Combustibili Fossili abbiano un ruolo centrale nel limitare la crisi climatica.

Sultan Ahmed Al Jaber, a poche settimane dall'inizio dell'evento, aveva dichiarato <<priva di fondamento scientifico>> l’idea che l’abbandono dei combustibili fossili sia l’unica soluzione per mantenere l’aumento delle temperature globali entro 1,5 gradi, come previsto dall’Accordo di Parigi.

Ricordiamo che Al Jaber è anche l’amministratore delegato della Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC), l’azienda petrolifera statale emiratina, tra le più grandi società al mondo del settore.

Dunque, non ci sorprende affatto che il suo amore per i combustibili fossili sia totale.
Grande festa alla COP per i petrolieri 🥳🥳🥳

I rappresentanti delle compagnie Oil&Gas presenti a COP28 a Dubai sono 2456. Quasi quattro volte quelli presenti alla COP precedente.

D'altro canto i rappresentanti delle dieci nazioni più vulnerabili sono 1509.

🤔 Indovinate un po' chi potrà influenzare di più i negoziati...

#memercoledì in collaborazione con CambiaMemento Climatico
SVANITI NEL NULLA MILIARDI DI EURO

Dal 1999 a oggi un terzo dei progetti contro il #dissesto idrogeologico è stato portato a termine, un terzo è ancora fermo e di un altro terzo non si hanno più notizie.

👉 Scorri le slide per scoprire di più su questa faccenda.

I suoli sono preziosi e fragili: non possiamo sperare di evitare episodi come le alluvioni di pochi mesi fa senza un serio piano contro il dissesto idrogeologico.

Fonte: Italia Oggi

#FridaysForFuture #clima #eco